Dopo giorni di tensioni e una mattinata particolarmente convulsa, è in corso nuovo vertice a Palazzo Chigi sulla manovra: al tavolo con il premier Giuseppe Conte i vicepremier Luigi Di Maio e Matteo Salvini per trovare l’intesa politica in vista del Cdm che ha all’ordine del giorno il decreto fiscale e il disegno di legge di bilancio 2019-2021.
L’IPOTESI – Saldo e stralcio delle cartelle, ma anche la possibilità di dichiarazioni integrative. E’ la proposta della Lega sulla ‘pace fiscale’, che la Lega avrebbe avanzato a M5s e che, ssecondo fonti governative della Lega, sarebbe stata mandata anche al vaglio degli uffici della Ragioneria dello Stato, che starebbe svolgendo le sue verifiche.
In mattinata, dopo un nuovo braccio di ferro sulla questione Luigi Di Maio aveva scelto di disertare un primo vertice in materia. E mentre Matteo Salvini faceva sapere che ‘sulla pace fiscale andiamo fino in fondo’, fonti vicine al vicepremier Di Maio avevano puntualizzato: “Aiutare i cittadini che sono in difficoltà nelle grinfie di Equitalia – puntualizzano fonti vicine al vicepremier Luigi Di Maio – è nel contratto. La pace fiscale intesa come misura che strizza l’occhio ai grandi evasori e ai capitali occulti non è nel contratto”. In mattinata Luigi Di Maio ha disertato un primo vertice a Palazzo Chigi, pur essendo nella sede del governo ha deciso di non partecipare alla riunione”.