Antonio Marciano ha le idee chiare. Ha scelto di sostenere Antonio Bassolino fin dal primo momento in cui, l’ex governatore della Campania attraverso un post su Facebook, ha annunciato di volersi candidare alle primarie del PD a Napoli del 6 marzo prossimo. E’ convinto che Bassolino rappresenti l’unica possibilità di vittoria per il PD, e l’unica possibilità di battere De Magistris, che punta alle rielezione ed al secondo mandato. Lo incontriamo nel suo ufficio, al centro direzionale, nel palazzo che ospita la sede del consiglio regionale. Marciano, al secondo mandato da consigliere regionale del PD, ricopre anche la carica di questore alle finanze.
Onorevole Marciano, nel Forum organizzato da il Mattino, Valeria Valente parlando di Bassolino, ha dichiarato che “egli tenta di difendere l’impostazione degli anni in cui è stato sindaco, non avendo la capacità di sviluppare un’autocritica rispetto agli errori passati“. Qual è il suo giudizio a riguardo?
“Mi pare che Valeria sia un po’ distratta, perchè in questi anni, spesso Bassolino è ritornato su alcuni punti di difficoltà e di critica sulla sua lunga esperienza di governo, tra comune di Napoli e regione Campania. Anzi, ha spesso ribadito che proprio quando è ritornato un protagonismo eccessivo e sbagliato dei partiti, la sua azione riformatrice ha rallentato. E dunque, lo spirito che c’è stato nel 1993 e nel 1997, immediatamente negli anni dopo Tangentopoli, quando è ritornato un protagonismo sbagliato dei partiti da un punto di vista dell’occupazione degli spazi, quel profilo riformatore ed innovatore ha rallentato. Mi sembra, quindi, una critica ed una autocritica molto forte sugli anni che lo hanno riguardato. Strano che non ce ne si sia accorti”.
Assieme ad altri esponenti della corrente del PD, “Rifare l’Italia”, sostiene Antonio Bassolino nella corsa alle primarie. Può spiegarci il perchè di questa sua scelta?
“Sostengo Antonio Bassolino perchè ritengo sia quello che abbia più chances di vincere la sfida delle elezioni del comune di Napoli. Invece, vedo che si è sviluppata una discussione sbagliata in mezzo a noi, ed anche all’interno di Rifare l’Italia. Sembrava che la battaglia fosse incentrata sul nome migliore per vincere un congresso, e non sul nome migliore per vincere la sfida del governo della città. E quando dico la sfida del governo della città, mi riferisco ad una personalità che abbia la capacità di parlare alla parte più popolare ed anche al ventre più esposto di questa città e contemporaneamente al mondo delle imprese, delle professioni, ad una certa borghesia che in questa città vive e produce economia. Da questo punto di vista, dunque, per me non c’è partita e Antonio Bassolino rimane l’uomo più forte per la sfida di Giugno”.
Analizziamo un po’ di dati. Cinque anni fa, alle scorse primarie, votarono circa quarantaquattromila persone, con tutte le polemiche che ne scaturirono. Nel 2013, per l’elezione del segretario nazionale del PD, votarono all’incirca venticinquemila persone. Lo scorso anno, in occasione del confronto tra De Luca e Cozzolino, ci si è fermati a quota ventimila. E’ questo il segno evidente di una disaffezione dei napoletani nei confronti del PD?
“Il punto vero è che c’è un certo distacco verso i partiti così come sono stati in questi anni. C’è invece, una voglia che registro soprattutto in questa competizione elettorale primaria, di ritornare ad essere protagonisti ed a recuperare nelle proprie mani, il destino di questa città. Tra l’altro, anche su questo, chissà come sarebbe stato il giudizio della città nei confronti del PD, se Antonio Bassolino in primis, ed anche altri come Marco Sarracino, non avessero spinto con convinzione e con forza affinchè il partito celebrasse, anche a Napoli, le elezioni primarie”.
Qual è il suo giudizio sull’operato del gruppo consiliare del PD al comune di Napoli?
“Il giudizio, dovrebbe essere espresso innanzitutto dal gruppo dirigente provinciale di questo partito. Credo che se siamo alla percezione del 13/14%, la colpa non è certo di De Magistris, ma probabilmente della qualità della nostra azione politica dentro il consiglio comunale e fuori dal consiglio comunale. Dentro il consiglio comunale, noi siamo stati per un certo periodo incerti sull’avere una posizione collaborativa con De Magistrs. o come io pensavo sin dal primo momento, di opposizione a De Magistris. Opposizione non pregiudiziale ma un’ opposizione di fronte a quello che, guarda caso, ci consegnano cinque anni di De Magistris a Napoli. All’inizio c’era una opposizione collaborativa, poi responsabile, fino a poi non percepirla più. E forse la vera responsabilità, sta nel fatto che in questi anni, è stata debole quella posizione dentro l’aula. Sia ben chiaro: quella posizione dentro l’aula, rispondeva ad una posizione del partito provinciale, una opposizione incerta, insicura. Salvo poi arrivare a decidere, in ritardo, che dovevamo essere l’opposizione a De Magistris. Semplicemente fare quello che gli elettori della città di Napoli ci avevano detto, ossia essere opposizione a quella esperienza di governo”.
Se la sente di rivolgere un appello agli elettori? Perchè devono andare a votare alle primarie del PD dEl sei marzo prossimo? E soprattutto, perchè devono scegliere Antonio Bassolino?
“Devono votare alle primarie perchè questo è uno strumento di partecipazione e di democrazia dal basso, straordinario. Uno strumento, che da protagonismo alla città e da protagonismo ai cittadini. Devono invece votare Antonio Bassolino, perché è la personalità più forte che può mettere insieme i vari quartieri della città di Napoli con le loro specificità, i loro problemi, e le tante eccellenze di ed i tanti strati sociali di questa nostra grande metropoli. Ha la credibilità delle cose fatte, la serietà e l’umiltà che servono per far risalire a Napoli la china, che è una china particolarmente complicata. Siamo ultimi in tante cose, a partire dalla qualità della vita, dalla qualità dei servizi, dall’indice di reddito pro- capite. Bisogna fare un lavoro importante, e per questo abbiamo bisogno che quella porta di San Giacomo, sia varcata da una persona che conosce e che non ha bisogno di un tempo per conoscere. Siamo già fuori tempo massimo”.