E’ un periodo strano. Inaspettato. Una quarantena forzata, una chiusura su tutto.
Durante questa pandemia abbiamo messo, chi più e chi meno, i problemi personali in un angolino segreto. Scelte difficili da fare: tutte rimandate. Eppure non si può scappare per sempre. Si avvicina il momento. E’ tempo di scegliere, forse. E così tutto ciò che avevamo rimandato, i pensieri e i sentimenti più nascosti tornano, prepotentemente, a galla.
“Il cuore e le emozioni sono enormemente più complessi della ragione”, questo è quello che afferma Rita Levi Montalcini.
Certo, la nostra mente è straordinaria e molto abile nel guidare il nostro comportamento verso il bene o il male, ma questa si lascia spesso influenzare da qualcosa che arriva improvvisamente con una tale forza da diventare, presto e inaspettatamente, protagonista della nostra vita: sto parlando delle emozioni.
Le emozioni e la ragione possono essere paragonate a due forze estremamente diverse che però a volte ci spingono verso la stessa direzione, altre volte invece, si scontrano e noi siamo costretti a prendere una decisione. Seguire il cuore o la strada del cervello? Bhè non esiste una risposta semplice e scontata.
Si potrebbe dire che cuore e cervello sono situati ad una certa distanza, eppure comunicano continuamente tra loro, tanto che una forte emozione può provocare il “batticuore”.
Nella fase iniziale di un’emozione c’è un legame inspiegabile tra ciò che avviene a livello neuronale e il muscolo cardiaco. Ad ogni emozione corrisponde un’attività particolare di specifiche aree del cervello, che può poi mutare ed evolversi nel tempo. Chimica d’amore.
“E allora che si fa?! Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce: questa è una frase che spesso ci si sente ripetere quando magari bisogna prendere una decisione difficile. Una nozione che non è semplice da accettare.”
Siamo diversi. Ci sono persone che si lasciano trasportare dalle emozioni, persone così pure capaci di seguire solo i loro sentimenti o ciò che le fa stare bene. Si potrebbe dire che seguono le ragioni del cuore.
E poi, ci sono persone che hanno bisogno di risposte, di fatti, di concretezza. Giustificazioni per nascondersi, forse. Giustificazioni, per evitare qualcosa che non si è in grado di gestire. Una mente che detta la strada da seguire.
“Non c’è niente di giusto o sbagliato in tutto questo. Il mondo non dovrebbe essere visto solo in bianco o in nero. Esistono i colori e per quanto questi ci possano sembrare lontani dal nostro essere, un primo passo potrebbe essere cercare le sfumature. Partendo proprio dal bianco o dal nero, creando un grigio e da lì, le infinite tonalità.”
Fin dall’antichità il cuore è sempre stato identificato come la sede delle emozioni.
Sono stati gli egizi i primi a provare un interesse particolare per quest’organo. Quando mummificavano i corpi lasciavano il cuore nel torace perché gli dei potessero confrontare il suo peso con quello di una piuma e se fosse stato più pesante di quest’ultima il defunto non sarebbe stato ammesso nel regno dei morti. Il cervello, invece, veniva rimosso.
Inutile in vita.
Inutile in morte.
Forse troppo drastico da affermare ma sicuramente capace di rendere l’idea.
“Un’idea semplice e chiara: il cuore come scelta di vita. Istinto, passione, dedizione, adorazione, impulso, amore. Agire piuttosto che pensare. Fare qualcosa e magari non rifletterci troppo.
Sbagliare e non sentirsi sbagliati. Perché è ovvio, non è detto che chi segue il cuore faccia sempre la cosa giusta ma l’importante è non farsi “mangiare dalla paura”. La paura vive nelle mura della nostra mente, è così forte che può prendere il sopravvento insinuando in noi dubbi intraducibili.”
Ma prima o poi il cuore ritorna a farsi sentire, prepotentemente ed ininterrottamente.
Ed è lì la magia.
La mente è importante ma esistono alcune cose che la ragione proprio non riesce a spiegare. Non può comprendere. Questo è l’eterno dualismo tra mente e cuore, tra ragione e sentimento.
Il cuore ha le sue ragioni che la ragione non conosce… e in fondo, va bene così.