Non un “rasoio che separò il passato dal futuro”, come ne parlò il Time nel 1998, ma un “filo che collega il passato al futuro attraverso uno sconvolgimento di paradigmi, per cui, da allora, nulla è più stato uguale a prima”. Mario Capanna parla così del Sessantotto, a mezzo secolo dall’anno in cui esplosero le contestazioni e rivolte che cambiarono il mondo, rovesciando in parte il giudizio del settimanale americano.
E proprio in questo collegamento vede una speranza per il futuro nel suo nuovo libro ‘Noi Tutti’, che esce per Garzanti ed è “idealmente una lettera aperta a tutte le persone del mondo”, in cui invita a superare l’individualismo, a tornare a ragionare insieme perchè “per salvarci, e per salvare il mondo, occorre che ce ne occupiamo tutti: ogni singola persona e tutti i popoli”. Leader studentesco del Sessantotto, protagonista di una storica stagione di lotte, parlamentare europeo e deputato, Capanna spiega però che un “‘nuovo Sessantotto’ non basterebbe, occorre qualcosa di più e di meglio”, ma ci spinge a credere che si possa realizzare una via alternativa al mondo del profitto, della globalizzazione e delle enormi disuguaglianze sociali. E proprio la critica del profitto e la sua messa in discussione – non solo teorica, ma soprattutto pratica – furono uno degli elementi più radicali, e sovversivi, del 1968-69″ ricorda.
“Un nuovo ‘68 non basterebbe. Occorre qualcosa di più e di meglio, se gli esseri umani vogliono avere un futuro». A mezzo secolo dall’anno in cui esplosero le contestazioni e le rivolte che cambiarono il mondo, Mario Capanna, storico leader del Movimento Studentesco, poi parlamentare europeo e deputato, scrittore e giornalista, mostra l’attualità feconda di quel messaggio di grande speranza, riassunta in un pronome che dà il titolo al saggio “Noi tutti” (Garzanti, 2018).
Capanna presenterà il libro mercoledì 13 giugno alle ore 17.30 nella sede della Fondazione Premio Napoli, all’interno di Palazzo Reale. All’incontro, introdotto da Domenico Ciruzzi, presidente della Fondazione, interverranno l’ex presidente del Consiglio dei ministri Ciriaco De Mita, la dirigente scolastica Armida Filippelli e il saggista Vito Nocera. Musiche e letture della corale del Beggar’s Theatre, il Teatro dei Mendicanti diretto dal maestro Mariano Bauduin.
Per superare la devastazione prodotta dai poteri negli ultimi cinquant’anni, quella che papa Francesco ha definito “la terza guerra mondiale a pezzi”, cioè i mutamenti climatici, l’irrazionalità moderna del profitto, la globalizzazione diseguale, Capanna avanza nel suo libro molte proposte di cambiamento possibile. Da protagonista di una storica stagione di lotte, dimostra che “solo con la capacità di superare l’individualismo, di ragionare insieme per migliorarci, di procedere al di là dell’isolamento, è ancora possibile costruire un futuro per noi, per il pianeta che abitiamo e per tutti quelli che verranno”.
E proprio in questo collegamento vede una speranza per il futuro nel suo nuovo libro ‘Noi Tutti’, che esce per Garzanti ed è “idealmente una lettera aperta a tutte le persone del mondo”, in cui invita a superare l’individualismo, a tornare a ragionare insieme perchè “per salvarci, e per salvare il mondo, occorre che ce ne occupiamo tutti: ogni singola persona e tutti i popoli”. Leader studentesco del Sessantotto, protagonista di una storica stagione di lotte, parlamentare europeo e deputato, Capanna spiega però che un “‘nuovo Sessantotto’ non basterebbe, occorre qualcosa di più e di meglio”, ma ci spinge a credere che si possa realizzare una via alternativa al mondo del profitto, della globalizzazione e delle enormi disuguaglianze sociali. E proprio la critica del profitto e la sua messa in discussione – non solo teorica, ma soprattutto pratica – furono uno degli elementi più radicali, e sovversivi, del 1968-69″ ricorda.
Capanna presenterà il libro mercoledì 13 giugno alle ore 17.30 nella sede della Fondazione Premio Napoli, all’interno di Palazzo Reale. All’incontro, introdotto da Domenico Ciruzzi, presidente della Fondazione, interverranno l’ex presidente del Consiglio dei ministri Ciriaco De Mita, la dirigente scolastica Armida Filippelli e il saggista Vito Nocera. Musiche e letture della corale del Beggar’s Theatre, il Teatro dei Mendicanti diretto dal maestro Mariano Bauduin.
Per superare la devastazione prodotta dai poteri negli ultimi cinquant’anni, quella che papa Francesco ha definito “la terza guerra mondiale a pezzi”, cioè i mutamenti climatici, l’irrazionalità moderna del profitto, la globalizzazione diseguale, Capanna avanza nel suo libro molte proposte di cambiamento possibile. Da protagonista di una storica stagione di lotte, dimostra che “solo con la capacità di superare l’individualismo, di ragionare insieme per migliorarci, di procedere al di là dell’isolamento, è ancora possibile costruire un futuro per noi, per il pianeta che abitiamo e per tutti quelli che verranno”.