«Una nuova politica agraria unitamente ad un piano strategico per l’agricoltura e per il settore dell’ agroalimentare campano. Queste, a mio avviso, devono essere le priorità della Nuova giunta regionale».
Così si è espresso, Mario Grasso, direttore generale della CIA Campania, interpellato dalla nostra redazione. «Alla base della ripresa economica, – ha continuato Grasso – deve essere posto ciò che l’agricoltura rappresenta: territorio, ambiente e turismo. Solo così può finalmente ripartire la nostra regione. Senza dimenticare, poi, la semplificazione con deleghe alle imprese e lo snellimento della pubblica amministrazione, vero e proprio fardello». Grasso poi, ha ribadito come la tassa dell’Imu agricola, rappresenti un peso insopportabile per gli agricoltori ed i coltivatori campani.
«È una tassa insopportabile per i nostri agricoltori, che frena la produzione. E quando parlo di produzione, mi riferisco soprattutto a quella ortiva. Un peso assolutamente insopportabile per il settore, che andrebbe necessariamente abolito». Ma c’è qualcos’altro che frena, secondo Grasso, l’incentivazione a fare impresa, nel settore agricolo. «Esistono diverse altre cause, che frenano soprattutto le nuove generazioni a fare impresa in questo settore. Innanzitutto, il reddito basso che si ricava dalla conduzione di un’impresa agricola. Senza dimenticare, poi, la forte burocrazia che non consente di aprire e condurre tanto facilmente un’impresa agricola. Non da ultimo, poi, la quasi l’impossibilità d’incontro tra chi vuole fare agricoltura e non proviene, però, da questo mondo». La speranza, però, è sempre l’ultima a morire.
«Non bisogna abbattersi. La ripresa è possibile. Basta solo investire risorse mirate per interventi altrettanto mirati, incentivando sopratutto l’imprenditoria giovanile. In Campania, più della metà delle imprese agricole, è gestita da pensionati. Solo attraverso un adeguato ricambio generazionale, possiamo dirci realmente soddisfatti. La Campania – ha concluso Grasso – può e deve ripartire dall’agricoltura».