In onore della Giornata nazionale delle vittime di mafia, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è recato a Casal di Principe, provincia di Caserta.
In tale luogo, nel 1994, è stato ucciso dalla camorra Don Giuseppe Diana. Il sacerdote, che da anni si batteva contro questa grave piaga, cercò di esortare i cittadini a ribellarsi.
Venne sparato alla testa mentre si apprestava a celebrare la messa, proprio nella sua parrocchia di San Nicola di Bari.
“Care ragazze e cari ragazzi, Maria e Fabrizio hanno parlato dei preconcetti, dei pregiudizi che registrano sovente. Voi dovete essere fieri di essere nati in questa terra, che ha saputo compiere questa vera, grande, rinascita“. Ha affermato il presidente parlando ai ragazzi dell’istituto Guido Carli di Casal di Principe.
“Dovete avvertire l’orgoglio di essere concittadini di Don Diana. Dovete rifiutare, fin dai banchi di scuola, la sopraffazione, la violenza, la prepotenza, il bullismo, che sono un brodo di coltura della mentalità mafiosa. Ricordate sempre che siete la generazione della speranza, quella a cui Don Diana ha passato idealmente il testimone della legalità”, continua Mattarella.
La lotta contro la mafia non deve fermarsi e bisogna esortare le giovani generazioni a combattere.
Oggi, in tale giornata, si ricordano le vittime coraggiose che si sono opposte al terrorismo mafioso diventando d’esempio per tutti noi.