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MATTARELLA:”RICOSTRUIREMO TUTTO COME PRIMA”.UN CHIARO SEGNALE DELLE ISTITUZIONI.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha portato ieri il conforto delle istituzioni nei luoghi colpiti dal sisma. Il capo dello Stato, ha visitato prima Camerino e dopo Norcia ed è stato accolto dagli applausi dei cittadini in entrambe le cittadine. A Camerino al suo ingresso al Palasport un uomo ha gridato “Grazie Presidente”. Mattarella si è fermato a parlare con alcuni sfollati, abbracciandone molti. Tanta è stata la commozione di persone che vedono lo Stato vicino a loro.

In entrambe le occasioni il Presidente ci ha tenuto a rassicurare: “Ricostruiremo tutto come prima“, un chiaro segnale della volontà delle istituzioni. Il capo dello Stato a Norcia si è fermato a parlare con i monaci benedettini: “Il crollo della basilica di San Benedetto è stato un dolore particolare per noi. La ricostruiremo com’era”

Dal punto di vista dei finanziamenti, intanto, si può stimare che nel 2017 le pubbliche amministrazioni centrali e locali spenderanno circa 6 miliardi di euro per la ricostruzione e per la messa in sicurezza del territorio e di edifici pubblici. E’ quanto chiarisce un portavoce del ministero dell’Economia ricordando che nel conto della pubblica amministrazione per il 2017, nella legge di Bilancio, già compaiono spese pubbliche per la ricostruzione e la messa in sicurezza, stanziate a seguito dei precedenti eventi sismici.

E il premier rassicura: “I soldi ci sono, la volontà anche. Ricostruiremo tutto. Non c’è bisogno di un extra-deficit”, anche se alla fine non esclude che se dovesse servire il deficit pubblico si potrà aumentare ancora. 

Venerdì il Consiglio dei ministri approverà un decreto per semplificare le regole per la ricostruzione. Un piano basato sulla trasparenza nel quale, ha sottolineato ieri Renzi, “tutte le gare saranno monitorate dalla struttura guidata da Cantone e Tronca”. Sul monitoraggio degli appalti ci sarà anche il prefetto Francesco Paolo Tronca oltre al presidente Anac, Raffaele Cantone. Quanto alla prevenzione prevista nel medio-lungo periodo, domani Renzi sarà al Politecnico di Milano per discutere con Giovanni Azzone, il responsabile del progetto di messa in sicurezza del territorio, Casa Italia.

Nel frattempo lo sciame sismico prosegue e gli sfollati che la protezione civile sta assistendo arrivano a quota 22mila. Più di 6mila sono sulla costa. Mentre gli edifici lesionati sono circa 200mila. Il Capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, ha parlato di “costruzione di aree con i moduli abitativi, i container; non ci saranno le tendopoli”. L’arrivo dei container nelle zone terremotate, in effetti, sarà entro Natale e chi oggi vive in roulotte, tende, palestre, dovrebbe poter contare su prefabbricati arredati.

Ma è chiaro che al dramma della perdita delle case, si aggiunge l’emergenza legata alle attività produttive. I guai più grandi sono degli allevatori: migliaia di animali all’addiaccio, servono stalle e container. E secondo Coldiretti, il terremoto rischia di cancellare le circa 220mila presenze turistiche annue che si registrano nella zona dei Monti Sibillini, tra le province di Macerata, Ascoli Piceno, Fermo e Perugia.

A dare una mano nelle zone del centro Italia colpite dai terremoti ci sono oltre 1200 militari con 134 mezzi. Il ministro della Difesa Pinotti ha annunciato che arriveranno “altri 500 militari per presidiare le zone e prevenire gli atti di sciacallaggio. Abbiamo rafforzato i carabinieri e siamo pronti a mobilitare tutte le forze di cui ci sarà bisogno”.

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