In una lettura delle teorie dei padri fondatori della sociologia, sovviene la figura di Vilfredo Pareto, economista e sociologo, con quella che viene chiamata la “scuola elittistica” che sviluppa una teoria conflittuale della società. Questo studioso nel Trattato di sociologia generale (1916) sostiene che la “storia è un cimitero di aristocrazie”, cioè lotta tra élites di governo ed élites che cercano di usurpare il potere delle prime e sostituirsi ad esse. In questa lotta incessante le élites sono animate da istinti (Pareto li chiama “residui”) di dominio e sopraffazione che possono manifestarsi sia con la forza sia con l’astuzia. Non bisogna lasciarsi trarre in inganno dai valori e dagli ideali che le parti dichiarano di perseguire, dietro queste dichiarazioni (chiamate “derivazioni”) si nasconde invariabilmente la dura lotta per il potere. Sono costruzioni di idee che hanno la funzione di velare la realtà sottostante agli occhi degli attori coinvolti, e quindi si possono definire come ideologie.
Non so se si fa troppo onore al Renzi di turno a Palazzo Chigi ad inserirlo nella “circolazione delle élites” nella storia politica del nostro paese, che offre una prospettiva interpretativa in senso conflittuale delle dinamiche politiche al di là dei soggetti coinvolti. Questa teoria consente uno sguardo alle lotte politiche dei decenni dal secondo dopoguerra in poi, la cui articolazione nel tempo affidiamo all’intelligenza dei lettori, uno sguardo al presente per quanto riguarda il Fiorentino a Palazzo Chigi arrivato prima con i voti di primarie alla segreteria del PD (3 milioni dichiarati, che nessuno ha effettivamente contato) e poi con lo scippo della premiership di Palazzo Chigi con la benedizione di Napoletano, e riguarda il futuro per nuove élites che aspirano alla conquista del potere, da parte di gruppi interessati alla trasformazione degli assetti politici consolidati Nuove élites succederanno nel nostro paese come risultato di lotte politiche, anche se sembra al momento che il Nostro non abbia rivali. Anche Renzi prima poi dovrà “circolare” non per complotti interni o esterni, ma per nuovi movimenti ed attese del corpo sociale.
Si tratta di una prima inquadratura, perchè l’ascesa ed il declino delle diverse élites hanno diverse connotazioni in riferimento ai caratteri ed alle dinamiche delle società in questione, che le analisi sociologiche e politologiche esplorano per non essere preda di analisi che durano lo spazio di un mattino. In particolare nell’ “Età dell’informazione” per il consenso ha un ruolo importante la comunicazione, e l’abilità ad utilizzarla non solo da parte di chi ricopre cariche di governo, ma da singoli, gruppi e movimenti nei domini della Rete. La società è l’insieme delle istituzioni e dei conflitti che si intrecciano su sfere e piani diversi, e gli attori sociali in questo spazio si muovono dovendo scegliere da che parte stare.