Si chiude un’epoca per gli studenti delle superiori: oggi 25 giugno – mercoledì nelle scuole sede di seggio, in caso di ballottaggi – per l’ultimo anno si svolge la terza prova, il cosiddetto ‘quizzone’. Si chiude l’epoca degli esami di maturità “vecchia maniera”, introdotti dalla riforma Berlinguer alla fine degli anni ’90: dall’anno prossimo si cambia e – se non ci saranno sorprese dell’ultimo minuto – la terza prova sparirà. L’esame 2019, quindi, sarà composto da tre prove in tutto: due scritti, più l’orale. Intanto lunedì (o mercoledì in caso di sede di seggio) i ragazzi affronteranno il famigerato quizzone formato da temibili quesiti, anche se – secondo un’indagine di Skuola.net – in tanti hanno ricevuto un “aiutino” dai commissari per prepararsi all’appuntamento.
La terza prova ha lo scopo di verificare il grado di conoscenze acquisite dagli studenti nelle varie materie svolte durante l’ultimo anno di superiori. Ha carattere multidisciplinare ed è elaborata dalla commissione d’esame, che sceglie la tipologia di prova e gli argomenti in base allo specifico percorso di studi e secondo le informazioni contenute nel Documento di Classe, compilato dal Consiglio di classe entro il 15 maggio. I professori interni e i commissari esterni decidono quindi quali materie inserire, la modalità di svolgimento e la durata della prova. Il voto massimo è di 15 punti, con la sufficienza fissata a 10.