Il fatto di essere «la persona più trollata del mondo» è per Meghan Markle un motivo di forte disagio psicologico, di esasperazione e di abuso. Ne parla lei stessa in un’apparizione con il principe Harry in un podcast per celebrare la Giornata della Salute Mentale: «Mi è stato detto che sono stata la persona più trollata del mondo nel 2019, sia tra gli uomini che tra le donne. E pensare che per otto mesi di quel periodo non sono stata nemmeno esposta per via della maternità e del bambino», specifica la Duchessa di Sussex e lo riporta VanityFair. «Quello che è stato possibile produrre e sfornare su di me è quasi invidiabile, ma nessuno può capire come ci si sente: non mi importa se hai 15 o 25 anni, perché quello che fa alla tua salute mentale ed emotiva è veramente dannoso».
«Sappiamo tutti come ci si sente ad avere i sentimenti calpestati, ad essere isolati o ad essere separati» insiste Meghan mentre Harry le dà manforte spiegando il loro recente attivismo nei confronti del problema: «Penso che se si possa tranquillamente affermare che il 90% delle persone sul pianeta Terra ha subito qualche forma di trauma, qualche forma di perdita, qualche forma di dolore. Sono esperienze diverse, che variano da persona a persona, ma quest’anno, a causa del Covid, sono abbastanza sicuro che il 99,9%, se non il 100%, delle persone ha sperimentato almeno una di queste sensazioni. Più ne parliamo e più diventa normale. Perché è normale e non è un segno di debolezza, ma di forza».
Su Meghan aggiunge: «La nostra situazione è in qualche modo unica, ma in fondo la situazione di ogni singola persona è unica, è una versione diversa della stessa cosa. Per Meghan è quello che è successo nel 2019, ma se sei una ragazzina o un ragazzino che va a scuola e ti senti aggredito, vittima di bullismo o di qualsiasi altro abuso online, non ci sono differenze: è la stessa cosa. Penso che sia molto facile essere risucchiati e consumati dalla negatività, ma tutti noi abbiamo la possibilità di scegliere se tagliarla fuori dalla nostra vita». E infine: «Ho scelto di non leggerli, di non vederli e di allontanarmi da tutto questo per concentrarmi molto sul lato più edificante e di speranza».