«Santità, molte centinaia di ammalati in cura con il Metodo Di Bella Vi hanno in questi giorni scritto, indirizzandovi un comune appello, una supplica, pregandovi di interessarvi a loro, emarginati e contrastati dalle istituzioni sanitarie italiane, mentre l’informazione di regime cerca con ogni mezzo di disinformare sulle evidenze scientifiche che stanno pienamente confermando il razionale, le basi biochimiche e molecolari e l’efficacia antitumorale del Metodo Di Bella». Inizia così l’accorata lettera che Giuseppe Di Bella, figlio del professore che scoprì il multitrattamento che porta il suo nome, ha scritto ed invitato a Papa Francesco.
Nel corso della missiva, il Dottore porta a conoscenza del Santo Padre le tappe fondamentali della terapia e la «disinformazione sull’elevata tossicità non raramente mortale, e sull’incapacità della chemioterapia e delle attuali terapie mediche dei tumori, di guarire qualsiasi tumore solido. Le uniche guarigioni sono attenute nel 29% dei casi circa dalla chirurgia».
Il Metodo Di Bella (MDB) assurse alle cronache nazionali negli anni ’90, ma divenne un caso mediatico alla fine del decennio, tra il 1997 e il 1998, anno in cui la sperimentazione del MDB fu bocciata. L’allora Ministro della Sanità Rosy Bindi diede il suo si alla sperimentazione quasi sull’onda emotiva del momento.
Il Dottor Giuseppe Di Bella racconta al Papa di «un bimbo di 15 mesi, affetto da retinoblastoma, dopo numerose iniezioni dentro gli occhi di potenti chemioterapici, fortemente tossici per il tessuto nervoso, aveva perso l’udito, e parzialmente compromesso la funzione visiva. Il bimbo era diventato sordo per la chemio, e protesizzato. Dopo una temporanea regressione della malattia, si è avuta una ricaduta che aveva portato a prospettare alla madre l’enucleazione di entrambi gli occhi , per evitare che dalla retina il tumore si propagasse al cervello. Si prospettava un futuro senza occhi e una grave compromissione della funzionalità uditiva. Questo ha portato la famiglia a chiedere e iniziare a sue spese il MDB, che ha gradualmente portato alla completa e totale scomparsa (documentata dall’esame obiettivo e dalla risonanza magnetica), di ogni traccia di tumore. È stata evitata l’asportazione degli occhi e per l’effetto anti-degenerativo del composto dei retinoidi del metodo Di Bella, si è recuperato il neuroepitelio cocleare e l’udito, oggi a livello fisiologico».
La cura per il cancro, in particolare la chemio, è particolarmente costosa e dai risultati incerti. Per questi motivi è tacciata di essere una cura “protetta” dalle grandi aziende del farmaco che come il MDB proibiscono o fanno fallire la sperimentazione.