I paradossi della città di Napoli sembrano non conoscere fine. Ebbene sì, la capitale campana, che è avvezza a ricevere critiche, è sempre al centro dell’attenzione mediatica per le sue innumerevoli problematiche. E così anche la metropolitana, che sarebbe dovuta essere il fiore all’occhiello della città, non è esente da rimproveri. Quella metropolitana che avrebbe dovuto equipararci alle più evolute capitali europee, ci ha rilanciato in quel “limbo meridionale” da cui proprio non riusciamo a uscire. La stessa metropolitana, le cui stazioni dell’arte, quella di Via Toledo e l’adiacente uscita di Montecalvario, hanno ricevuto alla loro apertura un’infinità di critiche positive. Addirittura la fermata di Via Toledo è stata definita dal The Daley Telegraph, la più bella d’Europa. Riconoscimento che aveva inorgoglito tutta la comunità partenopea, la comunità che ancora sta patendo i disagi dovuti ai numerosi cantieri della metro, sparsi in giro per la città, che ancora non vedono una fine.
Oggi, quella metropolitana, che ci aveva avvicinati al concetto, quasi utopico, di grande metropoli, ha mostrato ancora una volta il grande limite di Napoli. L’ANM, azienda di mobilità napoletana, ha ritenuto opportuno per il mese d’agosto, ridurre le corse della metro e chiudere l’uscita di Montecalvario. Ha giustificato questa decisione, nominandola “orario estivo”. Così i passeggeri, che prima aspettavano all’incirca cinque minuti il treno, quest’estate dovranno attenderlo per quattordici minuti, che il più delle volte diventano venti. Un tempo d’attesa impensabile per una metropolitana, che dovrebbe essere il mezzo più veloce per muoversi in città.
La scelta dell’ANM, poi, è ancor più paradossale se si pensa che Agosto, sia un mese in cui dovrebbero aumentare i turisti, che si muovono esclusivamente con i mezzi pubblici. Ma la vita a quei turisti, che tanto sono importanti per smuovere un po’ l’economia napoletana, proprio non la si vuole facilitare. Così, li si costringe a dover aspettare una metro per un tempo indefinito, che con qualche “intoppo”, potrebbe prolungarsi ancora di più, arrivando a un’attesa impensabile per chi vive in un’altra città. Le altre “metropoli” italiane come Milano e Roma, infatti, non sono minimamente paragonabili a un fenomeno, che sembra essere tutto napoletano. A Roma quell’orario estivo deciso dall’ANM non esiste, sarebbe impensabile ridurre le corse nel mese d’Agosto, dove aumenta l’affluenza della gente. Milano, invece, ha diminuito il numero dei treni, ma questo ha comportato l’aumento del tempo d’attesa, dai due minuti canonici a cinque, la stessa durata che si ha a Napoli durante l’anno.
Insomma siamo dinanzi all’ennesimo tentativo di “boicottaggio” di questa città. Una città che, come spesso si dice, ha un altissimo potenziale che non solo non è sfruttato, ma continuamente danneggiato, soprattutto da pessime decisioni, prese da chi è ai vertici. Così quella metropolitana, la cui bellezza della stazione Toledo ha ricevuto numerosi riconoscimenti, è diventata anche la più lenta d’Europa. E il primato ottenuto, è diventato in poco tempo l’ennesima subalternità di una città che, purtroppo, le inferiorità, le colleziona.