Michela Rostan ha lasciato le seguente proposta di legge. “Un “Piano nazionale di assicurazione degli immobili privati”. Presentata mercoledì a Roma, in una conferenza stampa che si è tenuta presso la Camera dei Deputati alla presenza del presidente nazionale dell’Osservatorio condomini, Nicola Ricci, e del presidente nazionale dell’associazione degli amministratori condominiali e immobiliari, Francesco Burrelli. Ecco quanto evidenziato da “Linkabile”:
“La mia proposta di legge parte da una necessità, quella di tutelare al meglio il bene primario degli italiani: la casa. La prima tutela necessaria è quella relativa ai rischio sismici e idrogeologici, ai rischi dai cosiddetti danni catastrofali. Su questo punto va operato un salto di livello. Bisogna coinvolgere le assicurazioni e stabilire un nuovo patto tra cittadini, Stato e operatori del settore. Questo libera risorse pubbliche per la prevenzione e garantisce più certezze e più tutele ai cittadini. Da qui il Piano nazionale finalizzato all’assicurazione del patrimonio immobiliare privato. Non stiamo parlando di un nuovo balzello o di un costo aggiuntivo per le famiglie o di una misura per favorire le compagnie assicurative. Si tratta di un avanzamento necessario del nostro Paese sulla tutela del patrimonio immobiliare privato che significa tutelare le nostre famiglie in caso di eventi catastrofali. “
“Fino a oggi si è ritenuto toccasse esclusivamente allo Stato il compito di supportare economicamente i danni subiti con eventi catastrofali con risultati non sempre brillanti: gli stanziamenti sono spesso stati insufficienti, le procedure complesse e controverse, con grandi ritardi nell’erogazione o nei meccanismi pubblici di ricostruzione, enormi problemi burocratici e di coperture finanziarie, con difficoltà nella determinazione del costo degli interventi e per la loro ripartizione nel tempo. Tutto questo espone il nostro patrimonio privato a un rischio enorme e intollerabile. Allora, è il momento di costruire un nuovo sistema. Dove lo Stato sia ancora protagonista e dove, però, anche il cittadino e gli operatori svolgano un loro ruolo. Come del resto accade in tutta Europa. “
” Occorre un cambio di passo prima di tutto culturale e poi nelle politiche risarcitorie. Su questo tema l’Italia sconta un ritardo imbarazzante rispetto agli altri Paesi europei che deve essere colmato. Solo con una modifica di tutto il sistema, non rivedremo più ripetersi casi come quello di Amatrice dove, a distanza di anni, è stato ricostruito solo il 7 per cento del patrimonio immobiliare andato distrutto con sofferenze indicibili da parte dei cittadini. Bisogna cambiare tutto il sistema e in questo si può strutturare una dinamica di maggiore tutela e sicurezza: i soldi dello Stato nella prevenzione, le assicurazioni a tutela del patrimonio, i danni eventuali e le ricostruzioni risarcite dentro un rapporto privato tra imprese e cittadini, con tempi più rapidi e protezioni più efficaci.”