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Milano, piazza Fontana: 50 anni fa la strage che sconvolse l’Italia


Oggi sono passati esattamente 50 anni da quel 12 dicembre 1969 quando la strage di piazza Fontana sconvolse l’Italia.

La sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, a Milano, era piena di clienti quando avvenne l’esplosione alle 16:37 nel grande salone dal tetto a cupola dove scoppiò un ordigno contenente 7 chili di tritolo: una bomba che causò 17 morti e 88 feriti:

Gli attentati terroristici di quel giorno furono cinque, concentrati in un lasso di tempo di appena 53 minuti, e colpirono contemporaneamente Roma e Milano.

A Roma ci furono tre attentanti che provocarono 16 feriti, uno alla Banca Nazionale del Lavoro, uno in piazza Venezia e un altro all’Altare della Patria; a Milano, una seconda bomba venne ritrovata inesplosa in piazza della Scala.

A causa del ricorso al segreto di Stato durante le indagini, la storia giudiziaria della strage di Piazza Fontana, che rappresenta un atto di terrorismo, è ancora poco chiara sotto molti aspetti.

Nel giugno 2005 la Corte di Cassazione ha stabilito che la strage fu opera di “un gruppo eversivo” formatosi a Padova. Questa cellula eversiva di Ordine Nuovo era capitanata da Franco Freda e Giovanni Ventura, non più processabili in quanto assolti con sentenza definitiva nel 1987. Non è mai stata emessa una sentenza per gli esecutori materiali, cioè coloro che portarono la valigia con la bomba, poichè sono rimasti ignoti.

Queste le parole del sindaco di Napoli De Magistris nel ricordare la strage “In questi anni si è creato un fronte sociale importante contro l’eversione e le mafie. Però ci sono ancora troppi lati oscuri che hanno condizionato la vita democratica del nostro paese. Lo Stato non è riuscito a fare tutto quello che doveva per raccontare la verità. Credo che ancora oggi ci siano infiltrazioni e poteri deviati all’interno della politica e delle istituzioni. Questa è la vera emergenza nazionale”.

 

 

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