Il Cardinale Dionigi Tettamanzi, Arcivescovo emerito di Milano, si è spento all’età di 83 anni, dopo una lunga malattia, nella Villa Sacro Cuore di Triuggio, dove è stata allestita la camera ardente.Alle 16 nuova camera ardente in Duomo di Milano per ricevere l’omaggio dell’amato popolo milanese e delle autorità. Martedì alle 11 i funerali. Tra i primi messaggi di cordoglio quelli di Papa Francesco, dell’Arcivescovo neo nominato di Milano Mons. Mario Delpini, del Cardinale Angelo Scola.
Al cordoglio più partecipato e sincero si unisce il presidente di Assoedilizia e di Amici di Milano ,Achille Colombo Clerici che ricorda le numerose occasioni di incontro. Tra queste l’ultima di commiato da Cardinale ai soci di Assoedilizia e al suo presidente: “Considero un privilegio – affermò – quello di aver svolto il mio servizio pastorale nella citta’ di Milano perche’ e’ la piu’ completa esperienza che si possa compiere. Rimane il rammarico di non aver potuto fare tutto quello che avrei voluto, per intervenire adeguatamente di fronte alla realta’ che abbiamo davanti .”Il Presule fece omaggio di una recente pubblicazione contenente i nove discorsi alla citta’ tenuti in occasione della festivita’ di S. Ambrogio dal titolo ” La citta’ in cui credo: Milano, la speranza possibile”.
“Il novennio di ministero pastorale dell’Arcivescovo Tettamanzi – ricorda Colombo Clerici – ha rappresentato la viva testimonianza di fede e di vita da parte di un uomo vicino e familiare alla sua terra, alla sua gente , alla sua città. Fin dall’inizio dell’ episcopato il Cardinale non ha mancato di essere attento al ricco mondo associativo e del volontariato, che fa di Milano la capitale nell’ambito nazionale”.”Ma è stato anche un uomo di governo della Chiesa, rispettoso, ma autorevole, interlocutore delle Istituzioni civili e politiche, che sapevano per parte loro ascoltarlo. Ad esse non ha fatto mancare il conforto del consiglio e dello stimolo a fare meglio, di più, e più sobriamente.Proprio il richiamo alla sobrietà è diventato un fermo monito, un leit-motiv del suo magistero avverso la marginalità e le povertà, sempre più diffuse in questi anni di seria crisi economica. Egli è stato un pastore, un uomo di cultura, un’autoritá attenta a costruire a Milano la città dell’uomo”.
“Alla sua paterna figura,-conclude Clerici– sempre pronta ad ascoltare, a capire, ad aiutare, specialmente i piu’ deboli, si rivolge il grato ringraziamento delle nostre Associazioni, per la sua presenza, per la sua azione, per il suo ministero pastorale a Milano.La sua missione ha avuto anche il valore di una presenza amica, cui guardare per avere ragioni di fede, di fiducia, di conforto, di speranza.”
Achille Colombo Clerici