«Roberta Pinotti è il Ministro della Pace». È l’invito rivolto dal cardinale Crescenzio Sepe, nella mattinata di mercoledì, nella sala Villani dell’Università Suor Orsola Benincasa, quando la titolare del Ministero della Difesa, ha ricevuto il premio Napoli città di pace. Dopo essere stato il Ministero della guerra durante il Regno d’Italia, secondo Sepe, in futuro il Ministero della Difesa potrebbe essere trasformato in un Ministero della Pace.
«Mi fa molto piacere ricevere questo premio», ha dichiarato commossa il Ministro, ricordando il suo passato da educatrice. Durante il suo intervento, l’esponente del governo ha ribadito come, per combattere il terrorismo, sia necessario investire risorse anche nella cultura. «Non è affatto paradossale che un Ministro della Difesa riceva un premio per la pace – ha continuato la Pinotti – perché le nostre forze armate operano proprio per la pace». E, sulla situazione napoletana, ha aggiunto che i militari presenti in città, soprattutto nelle periferie, stanno mettendo in atto un lavoro di supporto ai carabinieri e alle forze di polizia.
La cerimonia è stata aperta da Lucio d’Alessandro, rettore dell’ateneo napoletano, che ha ricordato come “la speranza è la premessa di ogni pace che si oppone alla disperazione».
«Costruire la pace per distruggere il terrorismo», ha aggiunto Ottavio Lucarelli, presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania.
«Bisogna avere curiosità del futuro per intercettarne il bello che c’è», ha sottolineato invece nel suo intervento d’apertura Giuseppe Blasi, presidente dell’UCSI Campania, l’Unione stampa cattolica.
Oltre alla titolare del dicastero della Difesa, tre gli altri vincitori del premio nato nove anni fa, che ha l’obiettivo di promuovere una città problematica come il capoluogo campano.
La regista e autrice televisiva Loredana Rotondo ha ritirato il premio, dedicandolo a tutte le donne, e ha esortato i giovani a credere sempre nei propri sogni.
Il giornalista Salvatore Maffei ha invece ottenuto l’omaggio per essersi dedicato, nel corso della sua lunga carriera, al giornalismo militante e per aver guidato l’Emeroteca Tucci, «un tempio laico di studiosi e crocevia di incontri internazionali tra ricerca e cronaca, tra attualità e storia».
Il fondatore de Il sabato delle idee Marco Salvatore, una volta ritirato il premio, ha ribadito l’importanza della multidisciplinarietà nel mondo del lavoro perché «solo così si può guardare al di là del proprio naso e avere una lungimiranza per vedere le prospettive del futuro». E, ancora, si è soffermato sull’importanza che i giovani escano «dalla propria città, dalle proprie abitudini, per diventare cittadini del mondo».
Novità di quest’anno è stata la nascita della sezione Testimone di Misericordia: il premio è andato a Immacolata Capasso, direttore della Divisione di Senologia Preventiva dell’Istituto Nazionale Tumori “Fondazione Pascale”. «Lo confesso: volevo diventare suora, ma sono stata colpita da una malattia e ho deciso di dedicare la mia vita all’assistenza e alla ricerca», ha sottolineato, visibilmente emozionata.
Ha chiuso la mattinata il cardinale di Napoli Crescenzio Sepe, che ha affermato come «la speranza di pace sia un fondamento della vita umana».