La Parigi riflessa sulla Senna, è il cuore dell’arte di Monet. I salici dai colori che si fondono e le cascate di glicine sul ponte giapponese. Fino alle monumentali Ninfee, avvolte nel pulviscolo violetto o la nebbia radiosa. “Sarà una mostra unica, perché questi non sono ‘solo’ i quadri dipinti da Claude Monet. Ma quelli che appartenevano a lui, appesi nella sua ultima casa a Giverny“.
Così Marianne Mathieu racconta “Monet”, mostra che dal 19 ottobre porterà al Vittoriano il genio assoluto dell’impressionismo francese. Un viaggio “nella vita di Monet, nelle sue cose, nella sua idea di giardino”. Si avranno più di 60 opere, quasi tutte inedite per l’Italia, in arrivo dal Musée Marmottan di Parigi che oggi raccoglie “la più grande collezione al mondo del maestro”, frutto anche di donazioni del figlio Michel. Si avranno tappe anche a Bologna e Bordeaux, si va dai primi ritratti e caricature ai paesaggi, i fiori e anche le chateau de Dolceacqua, souvenir su tela di quel viaggio in Liguria con Renoir nel 1884.