Valentino Rossi ha chiuso al decimo posto l’ultima gara della carriera nel motomondiale.
L’icona del motociclismo scende di sella. E’ l’immagine che lo stesso Valentino ha tratteggiato alcuni giorni fa per il suo addio alle corse nella ultima conferenza stampa della carriera a Valencia.
Valentino Rossi è stato l’ultimo a lasciare il circuito di Valencia, al termine della gara della MotoGP. Il 9 volte campione del mondo ha voluto salutare così, con un giro d’onore in solitaria, i 70mila accorsi al Ricardo Tormo per omaggiare il suo addio al motomondiale. Sugli spalti una marea di bandiere gialle, con il numero 46. Nel box Yamaha, intanto, le telecamere inquadravano le lacrime di commozione della compagna Francesca Sofia Novello.
“Sono contento di aver fatto una bella gara. Ho chiuso nei 10 migliori piloti del mondo. Sono fiero delle mia ultima”. Valentino Rossi, a Sky, ha raccontato la soddisfazione di aver corso da pilota vero anche l’ultima prova in carriera. “Piano piano capirò che ho smesso, ma per ora la vivo solo come l’ultima della stagione. Mi sono trovato bene, magari smesso anche l’anno prossimo” ha scherzato poi. “Fare stage diving come Jim Morrison a Los Angeles era sempre stato il mio sogno. Volevo farlo già al Mugello, ma temevo che non mi ritrovassero più” ha aggiunto.
“Oggi ho sentito che tutto era possibile. Volevo regalare questa vittoria a Valentino. La mia gara è per lui, per tutto quello che ha fatto per noi dell’Academy”. Francesco Bagnaia ha dedicato a Rossi il successo sulla pista di Valencia, il quarto del pilota torinese in questa stagione. Bagnaia ha vinto indossando il casco con la scritta ‘Che spettacolo’, replica di quello ‘coniato’ dopo il titolo del 2004.
“La cosa più bella per me in tanti anni di motociclismo è esser diventato un’icona – dice -. In queste stagioni in cui sono sceso in pista, tanta gente grazie a me si è interessata a questo sport, facendolo diventare più famoso e seguito. Tra noi piloti si parla della gara, ma essere stato un’icona è quel che mi resta di più bello”.
Ora il momento dell’addio alle corse, annunciato mesi fa, è arrivato ed è ormai anche stato abbastanza digerito dal pluricampione del mondo. Il suo sogno era “diventare campione del mondo della MotoGP e l’ho realizzato” dice e sul rammarico di aver mancato l’assalto al decimo titolo mondiale aggiunge: “Sarebbe stato importante vincerlo, sarebbe stato come chiudere il cerchio, ma è andata così. Non mi lamento, ho fatto una carriera molto lunga, già lottare per la vittoria è sempre un enorme divertimento”.
Il campione di Tavullia ammette anche di aver preso male la decisione di lasciare le corse, una sofferenza ormai alle spalle. “Il momento più brutto? E’ stato quando ho deciso di smettere. Verso giugno è stata dura, se fossi stato più competitivo avrei anche continuato invece ho dovuto smettere. Ora mi sento abbastanza bene, anche se sto provando sensazioni particolari”.
“Da lunedì sarà tutto diverso, la mia vita sarà completamente differente – aggiunge – sto cercando di non pensarci. Proverò solo a divertirmi questo weekend. E poi? Continuerò come pilota di auto, cercherò di divertirmi”.
I nove piloti del motomondiale nati e cresciuti nella Riders Academy di Valentino Rossi hanno voluto omaggiare il loro ‘maestro’ e nelle gare di Valencia corrono ciascuno con un casco speciale, di quelli che hanno contribuito a fare la storia del n.46 ed indossati nel corso della sua lunga carriera. “E’ stata una bella sorpresa, davvero non me lo aspettavo – ha commentato Rossi a Sky – Il più bel regalo che potessero farmi”.
Anche la Honda Racing Corporation, braccio sportivo del marchio giapponese, si unisce ai saluti per Valentino Rossi. Honda manda al campione di Tavullia “i suoi più sinceri ringraziamenti”, augurandogli “tutto il meglio per la prossima fase della sua vita”. E in una nota ricorda che “insieme alla Honda HRC, Rossi ha vinto tre campionati del mondo consecutivi della classe regina dal 2001 al 2003, vincendo 31 delle 48 gare disputate in questo periodo”, in sella prima alla iconica NSR500 due tempi e poi con l’introduzione, nel 2002, del motore 1000 cc quattro tempi, sulla RC211V.
Dopo aver lasciato la Honda (alla fine di un rapporto non privo di polemiche e incomprensioni, ndr), Valentino “ha continuato ad essere un feroce concorrente e rivale. Il suo livello di competitività ha continuato a spingere Honda HRC e i suoi piloti a dare il meglio di sé in pista”. Il che non impedì a Rossi di vincere, ma con la Yamaha, anche i mondiali 2004 e 2005. Ora che la sua carriera si sta per chiudere Honda “gli augura tutto il meglio per iniziare una nuova fase della sua vita lontano dal circuito”.