Economia e Welfare

Multe: non vengono sanzionati i comportamenti più pericolosi ma quelli più facili da individuare

Le multe per le infrazioni più pericolose sono troppo poche. Lo spiega l’Unione Nazionale Consumatori che ha elaborato i dati dell’Istat e dell’Aci sui comportamenti errati alla guida che sono causa di incidenti stradali, mettendoli a confronto con le multe comminate da vigili, polizia stradale e carabinieri.

Se sulle strade muoiono quasi 9 italiani al giorno – un costo sociale stimato quasi l’1% del Pil nazionale – i dati dimostrano che si potrebbe fare molto di più in termini di sicurezza se i Comuni, invece di comminare l’80% delle loro multe per sosta vietata e ZTL, si concentrassero sulle infrazioni più pericolose, che determinano più incidenti stradali.

“Dal confronto emerge che servono più pattuglie delle forze dell’ordine in strada e più controlli per le violazioni al Codice della strada (Cds) più gravi, che determinano più incidenti”.

Multe per infrazioni non determinano più sicurezza

“Le multe per le infrazioni più pericolose sono troppo poche. Le sanzioni comminate nel 2019 dalle forze dell’ordine per guida sotto l’influenza di sostanze stupefacenti (art. 187 Cds) sono solo lo 0,03%, quelle per guida in stato di ebbrezza alcolica (art. 186 Cds) sono lo 0,21%, nonostante, secondo Istat ed Aci, l’8,7% degli incidenti con lesioni rilevati da Carabinieri e Polizia Stradale sia correlato all’alcol ed il 3,4% alla droga” afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.

“Le multe per il mancato rispetto della precedenza (art. 145 Cds), che produce il 13% degli incidenti totali, sono pari ad appena lo 0,18%, quelle per il mancato rispetto della distanza di sicurezza (art. 149 cds), che determina il 9% degli incidenti, sono addirittura lo 0,07%” prosegue Dona.

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A fare il pieno, invece, sono le multe che non determinano, salvo rarissime eccezioni, incidenti, come quelle per divieto di sosta (art. 157 e 158 Cds), pari al 17,64% (20,3% per i vigili), e per le ztl (art. 7 Cds), pari al 50,48% (58,57% per i vigili), per un totale pari al 68,12% (78,87% per la polizia locale).

“Servono più pattuglie in strada, più controlli per le infrazioni realmente pericolose e meno ausiliari della sosta che non possono multare chi crea veri pericoli per la circolazione e mette a rischio l’incolumità delle persone. Troppo facile fare cassa multando chi non posteggia correttamente, dato che non ci sono abbastanza posti auto nelle nostre città, peraltro per colpa dei comuni stessi, che, in violazione dell’art. 7 comma 7 del Cds, non destinano i proventi dei parcheggi all’installazione e costruzioni di nuovi parcheggi. Che fine hanno fatto i controlli serali per la guida in stato di ebrezza?” si domanda Dona.

Secondo lo studio, sono poche anche le multe date per i sorpassi pericolosi (art. 148 Cds), lo 0,17%, per l’uso del cellulare (art. 173 Cds), lo 0,8% (0,39% per i vigili), per l’uso del casco (0,32%).

“Va meglio per il superamento dei limiti di velocità, il 12,46% delle multe. Questo grazie al fatto che le postazioni da remoto, gli autovelox fissi, sostituiscono la mancanza di pattuglie in strada. Ma multare dopo 90 giorni chi non ha rispettato i limiti di velocità non è come bloccarlo mentre sta andando troppo forte e sta mettendo in pericolo la vita di altre persone” conclude Dona.

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