Dopo una lunga malattia è morto il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano, che si è spento all’età di 83 anni. Il decesso è avvenuto presso Villa Sacro Cuore di Triuggio dove Tettamanzi si era ritirato quando aveva lasciato la guida pastorale dell’arcidiocesi ambrosiana il 28 giugno 2011. Nei giorni scorsi le sue condizioni erano peggiorate: l’avevano reso noto, in un comunicato congiunto, l’amministratore apostolico dell’arcidiocesi di Milano, il cardinale Angelo Scola, e l’arcivescovo eletto Mario Delpini, invitando a pregare per lui.
Appena dopo la notizia della morte del predecessore, rende noto il cardinale Scola e monsignor Delpini si sono raccolti in preghiera e hanno manifestato il loro cordoglio personale e quello dell’intera comunità ambrosiana. Con Tettamanzi arcivescovo la diocesi ambrosiana istituisce il Fondo Famiglia Lavoro, per aiutare chi è in difficoltà a motivo della crisi. Un modello che sarà poi replicato. Da emerito, il cardinale Tettamanzi si ritira a Triuggio, in una residenza di proprietà dell’arcidiocesi di Milano, dove lo assisteranno fino alla morte. Continua a dedicarsi invece all’ attività pastorale, celebrando le cresime nelle parrocchie, aiutando così il suo successore. Poi nel luglio 2012 Tettamanzi viene nominato amministratore apostolico di Vigevano, dove rimarrà per un anno, fino alla nomina del nuovo pastore, andando avanti e indietro da Milano. Un esempio e una testimonianza di come si possa continuare a servire la Chiesa da vescovi emeriti. Nel marzo 2013 prende, anche, parte al conclave che elegge Jorge Mario Bergoglio, che farà in tempo a incontrare a Milano quattro anni dopo, il 25 marzo scorso: sebbene gravemente malato, riuscirà a essere presente in duomo, ed abbracciare il Papa.