Sono 22 le misure cautelari per estorsioni ed altri reati a pizzerie e negozi del centro della città. Gli indagati, tutti appartenenti al Clan Sibillo regnante nel centro storico di Napoli, sono responsabili, a vario titolo, di aver più volte estorto denaro ai titolari di pizzerie e esercizi commerciali nella zona dei Decumani. Le accuse sono di associazione per delinquere finalizzata al traffico di stupefacenti e di detenzione e porto abusivo di armi da sparo.
I carabinieri del Nucleo operativo della compagnia Napoli-Centro, durante l’indagine, hanno fatto ricorso a sofisticati strumenti di captazione ambientale e telefonica e alla collaborazione delle vittime di numerosi episodi di estorsione commessi, ai loro danni, dai membri del clan Sibillo. Ed è proprio Pasquale Sibillo, massimo esponente del clan e detenuto in carcere dal 2015, dopo una latitanza di 5 mesi, che gestiva tali traffici inviando messaggi ai suoi affiliati con l’aiuto dei familiari che si recavano ai colloqui con gli altri detenuti.
a cura di Margherita Iannicelli