Al Palazzo delle Arti di Napoli Museo PAN, il Comune di Napoli tramite l’Assessorato alla Cultura e la Direzione stessa del PAN presentano la Monografia di Carlo Improta Arte essenziale edito dall’editore Elio de Rosa, in concomitanza con l’esposizione di opere dell’artista.
La presentazione avviene con inaugurazione il 13 settembre 2017, ore 17.00 fino a domenica 17 ore 13.00; poi la mostra riprenderà il 25 ottobre ore 17,00 continuando fino al 5 novembre ore 14,00.
L’iniziativa ha il patrocinio del Presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.Ha scritto il Professore Luigi Caramiello nella presentazione della monografia dedicata all’artista Improta: “…Improta è portatore di un umanesimo contemporaneo che ha incorporato pienamente la coscienza della complessità delle cose. E così quella semplicità pretesa, invocata, ostentata, di Carlo Improta, si rivela solo apparente. In realtà egli è un artista “complesso”. Egli sa che il rapporto con l’altro, l’essere insieme, la comunità, la comunione, sono a fondamento di quell’universalismo spirituale, di cui l’artista è veicolo ed espressione. E l’arte, come produzione e consumo, come creazione e utenza, come emergenza e fruizione, come invenzione e come finish, è l’attrezzatura più efficace, vorrei dire lo strumento più idoneo, per attivare questo dialogo, questo confronto, questo incontro. Si tratta di una possibilità, di un’esigenza, che travalica i limiti dello spazio e del tempo. E’ antica e contemporanea, proviene dal profondo passato ma si situa saldamente nel nostro presente. In questo senso, l’arte di Carlo Improta, lungi dal proporsi come un rifiuto verso il divenire del mondo, come una miracolosa medicina per i mali della modernità, come una negazione della realtà contemporanea, è una delle strade sulle quali essa compie il suo viaggio infinito.”
Dice Improta ” …Nelle opere che qui presento, e nella maggioranza della mia produzione, il vuoto immenso e l’impossibilità per noi di convivere con esso ci rivela miseri, minuscoli e degni di essere commiserati, chi avrà pietà di noi e ci tenderà una mano?
E noi quale Misericordia abbiamo qui sulla terra per i nostri simili?
Domande alle quali non possiamo sfuggire per capire chi veramente noi siamo. Gli orizzonti dell’oltre bisogna raggiungerli insieme, da soli non si va da nessuna parte. L’oltre o si raggiunge con gli altri o non lo si raggiunge affatto.
Mi sono girato intorno e ho visto tanti volti cari, di amici o stranieri e con loro ho oltrepassato frontiere svelando confini che forse non raggiungeremo mai. L’uomo, la sua psiche viaggiano verso l’infinito ma insieme. …”.