“Solo chi non osa non sbaglia”, soleva dire Henry Ford.
Potremmo partire da qui per identificare l’operato di Luigi De Magistris da quando, è alla guida di Palazzo San Giacomo.
Il primo cittadino di Napoli, ha sempre anteposto alle proprie ambizioni personali, le esigenze dei cittadini napoletani.
Ha sempre osato, dunque, a costo di sbagliare e diventare impopolare.
A difesa di una identità forte, sempre e comunque, anche a costo di subire aspre critiche.
Tutto si può imputare a De Magistris, ma certamente non il fatto di averci sempre messo la faccia, di esserci sempre stato per i napoletani, di essersi sempre messo in prima linea, a difesa di quello che potremmo definire il concetto di “napoletanità”.
Non c’è da stupirsi, allora, se negli ultimi giorni si è schierato contro il Decreto Sicurezza voluto dal governo e se ancora una volta, si e arrivati allo scontro frontale con Matteo Salvini, attuale ministro degli interni.
De Magistris, che ha manifestato la sua intenzione di voler accogliere la nave Seawatch, da giorni in mare aperto con alcune decine di migranti a bordo, è cosi.
Coerente con la propria linea politica, che da anni porta avanti in autonomia e libertà, coincisa con la fondazione di demA, movimento politico che fa capo a lui, nel 2015. (http://www.dem-a.it)
Anche per la costituzione di demA, è stato coerente con il suo modo di essere e di agire, in quanto ha voluto ci fossero dei dipartimenti che lavorassero su temi specifici, che da sempre caratterizzano la sua azione di governo( lavoro, welfare, servizi socialo).
Il sindaco del popolo, per il popolo e tra il popolo.
Ecco perché non c’è da stupirsi affatto sulla sua forte presa di posizione contro il governo e contro Salvini.
Non si tratta di essere eroi o paladini, bensì coerenti.
Una coerenza che ha permesso a De Magistris nel corso degli ultimi anni, di guadagnare la fiducia dei napoletani ed al contempo di subire aspre critiche da parte dei suoi avversari politici.
Avversari che non gli hanno mai perdonato nulla e che lo hanno sempre accusato di voler essere solo protagonista.
Se per protagonista, si intende fare gli interessi del proprio popolo e dei propri cittadini, allora ci sentiamo di dire senza ombra di smentita, che all’Italia servirebbero molti più De Magistris che Salvini.
Troppo facile indossare una maglia ed inneggiare alla Padania, contro Roma ladrona.
Spiegasse agli italiani, Salvini, dove sono finiti i milioni di euro che la Lega ha sottratto dalle casse dello stato e poi, magari, ne riparliamo.
Personalmente, al “Se Lamenta” salviniano, preferiamo l’agire del sindaco napoletano.
Coerenza, prima di tutto.
Sempre e comunque!