NAPOLI. “Il senatore Giuseppe De Cristofaro, a corto di argomenti, con l’ambiguità tipica dei vetero comunisti, rispolvera il vecchio manuale distribuito alle Frattocchie, ribadendo che una menzogna ripetuta più volte può essere elevata al rango di verità”. Lo dice il senatore del gruppo ALA (Alleanza Liberalpopolare-Autonomie) Vincenzo D’Anna, replicando al parlamentare di Sel che in una nota ha affermato che “non è possibile che il Pd a Napoli venga sostenuto da una lista come quella di Ala dove compaiono figli e parenti di persone contigue alla criminalità e facente capo a Verdini e D’Anna“. “Non avendo De Cristofaro nulla da argomentare sul piano politico e amministrativo – prosegue D’Anna – De Cristofaro si inventa che nella lista ALA di Napoli siano presenti persone contigue alla criminalità, ignaro, oppure in malafede, del fatto che nella lista del suo alleato De Magistris compaia il nominativo di un personaggio che è padre di due camorristi uccisi in una faida tra clan”.
Quanto invece ad ALA, aggiunge D’Anna: “tutti i nominativi riguardano persone incensurate e senza carichi pendenti. Nel caso evidenziato da De Cristofaro, trattasi non di un esponente della malavita, ma del presidente di un’associazione di volontariato che da anni opera sul territorio e che non ha mai avuto niente da spartire con gli ambienti malavitosi”.
Per D’Anna: “il richiamo poi a Nicola Cosentino (di recente liberato dopo tre anni di barbarie, ovvero di carcerazione preventiva), tirato strumentalmente in ballo, non può che definirsi miserabile non essendo stato emesso nei confronti dell’ex Sottosegretario alcuna sentenza che comprovi i teoremi dell’accusa ancorché sia in atto, da 5 anni, un dibattimento senza che siano affiorate, finora, precise responsabilità”.
“A De Cristofaro ovviamente fa comodo confondere imputati con condannati e fare strame del principio costituzionale della presunzione di innocenza e di quello che sancisce che ogni responsabilità penale è personale. Sarà bene quindi lasciarlo in questa sua condizione culturale sub etica che non ha alcun punto di contiguità né con la politica né con la morale” conclude il senatore di ALA.