La guardia di finanza di Napoli ha arrestato due persone che carpivano i codici di accesso ai conti correnti di clienti moribondi per svuotarli prima che avvenisse il decesso. Il promotore finanziario, o family banker, Stefania Masi e l’agente assicurativo Felice Crisci sono accusati di riciclaggio, truffa e frode informatica.
L’inchiesta è condotta dalla Terza Sezione della Procura di Napoli, dal procuratore aggiunto Piscitelli e dal pm Orlando. I finanzieri, che hanno anche notificato due obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria anche ad altri due indagati (Raffaele Di Tessitore e Pasquale Papa), nel corso delle indagini hanno inoltre scoperto che le truffe e le frodi messe a segno dagli indagati (complessivamente 15 persone), ammontano a circa un milione di euro, solo in parte recuperati attraverso un provvedimento di sequestro emesso dal gip di Napoli, Gianluigi Visco.
Tra i casi venuti alla luce figura l’acquisto di un orologio Rolex da 6.400 euro pagato con un bonifico eseguito dal conto corrente di una delle vittime. L’orologio venne pagato e poi ritirato da una persona che si era spacciata per la titolare del rapporto finanziario: alla negoziante l’uomo presentò anche una carta d’identità che però dai successivi controlli è risultata essere stata emessa dal Comune di Taranto per una donna. Inoltre il pagamento via web è risultato eseguito dal computer di un internet point.
Gli eredi della stessa persona si sono visti “sfilare”, alcuni giorni dopo la morte del loro congiunto, circa 110mila euro con tre diversi bonifici eseguiti attraverso il sistema di home banking della vittima, fatti versare su un conto corrente bulgaro di uno degli indagati.
La promotrice finanziaria si sarebbe resa protagonista anche di una presunta truffa da 250mila euro ai danni di una sua cliente deceduta a causa di una malattia oncologica nel gennaio 2018. La family banker avrebbe riferito agli eredi via chat, proprio il giorno del funerale della donna, che la sua cliente, prima di morire, l’aveva incaricata di acquistare segretamente dei quadri da regalare ai figli precisando che avrebbero dovuto apprendere del dono solo dopo la sua morte.