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NAPOLI FUORI DALLA COPPA ITALIA. AL SAN PAOLO VINCE L’INTER 2 A 0

Magica serata per l’Inter che conquista il San Paolo e la semifinale di Coppa Italia. Pur tirando in porta poco i nerazzurri battono il Napoli 2-0 con i gol di Jovetic e Ljajic. Torna l’Inter semplice ed efficace. Quella che piace a Mancini, espulso nel finale per un battibecco con Sarri.
Roberto Mancini decide di giocarsi la Coppa Italia con il santo della settimana, Samir Handanovic. Nella riunione tecnica prima di lasciare l’albergo comunica i titolari a partire dallo sloveno che così obbliga ancora una volta a sedersi in panchina Juan Pablo Carrizo. Le altre scelte sono tra la sorpresa e le conferme. Dietro Nagatomo-Miranda-Juan Jesus-Telles, poi Medel (e non Felipe Melo) con Kondogbia, davanti Biabiany e Perisic sugli esterni, Jovetic-Ljajic nelle zone centrali. Panchina per Icardi così come Higuain. Sarri sceglie Gabbiadini tra Mertens e Callejon. Dietro Hysaj-Chiriches-Koulibaly-Strinic, Valdifiori a dirigere tra David Lopez e Allan. Guarin va in tribuna, ormai la cessione al Jiangsu è solo da formalizzare.

Il Napoli orchestra la gara. Il primo tiro però arriva solo al 14’ con un destro dalla distanza di Mertens che Handanovic respinge. L’Inter si fa vedere con un paio di giocate di Jovetic (quelle famose fini a se stesse), mentre il Napoli bada al sodo. Valdifiori in verticale per Strinic, cross arretrato per Callejon che di prima chiama Handanovic al solito lavoro. Il fuorigioco del 34’ non impedisce allo sloveno di esaltarsi davanti a Gabbiadini: il fischio dell’arbitro non cancella l’ennesima prova di riflessologia. Il primo tempo scivola senza sussulti. Anche il tocco di mano di Koulibaly in area non rientra nella categoria sussulti visto che arriva dopo una lisciata nel rinviare. La punizione di Gabbiadini del 45’ (centrale, zero problemi per Handanovic) chiude il primo tempo.
Mertens dopo 10 minuti della ripresa riallaccia i fili del discorso. Tiro centrale, Handanovic blocca. Il primo cambio allo spartito lo applica Sarri inserendo Hamsik per Allan. Tatticamente cambia nulla. L’Inter fatica a costruire come sempre e i lanci lunghi sugli esterni difficilmente alimentano le operazioni offensive. Così i nerazzurri provano a mettersi in proprio. Come Jovetic al 18’: destro centrale per Reina. Tre minuti e la migliore occasione interista arriva sui piedi di chi non ti aspetti. E’ infatti Medel a raccogliere una palla cadente al limite. Il destro è poco alto. Esce David Lopez colpito da Perisic (pare involontariamente), entra Jorginho e il centrocampo di Sarri cresce in qualità. L’ultimo cambio del tecnico napoletano certifica le intenzioni. Dentro Higuain per Gabbiadini e il San Paolo esplode. Mancini ricambia con l’inserimento di Palacio per Perisic. L’Inter passa al 4-4-2 ma il vantaggio è figlio di un errore di Hamsik, non del cambio di modulo. Lo slovacco perde palla, Medel la dona a Jovetic che la accompagna per una decina di metri prima di accarezzarla a giro alle spalle di Reina. Inter avanti a sorpresa, come a sorpresa il montenegrino è tornato al gol dopo un mese abbondante (12 dicembre a Udine). A 7’ dalla fine il Napoli imbastisce la prima reazione. Cross di Mertens da sinistra, girata larga di Higuain con la testa. Arriva poi il tiro di Mertens che trova impreparato Handanovic, bravo a rimediare in corner. Serve grinta fresca in mezzo all’Inter che comincia a respirare affannosamente, ecco quindi Melo per Medel a 3’ dalla fine. Tempo di riprendere il gioco e Mertens si becca il secondo giallo, questa volta per simulazione (intervento di Miranda). Il Napoli chiude in 10. E l’Inter si prende la semifinale al 2’ di recupero. Veloce ripartenza con Jovetic che manda Ljajic in porta. Controllo del serbo dopo una lunga cavalcata e gol.
Mancini e Sarri hanno qualcosa da dirsi e arrivano naso a naso, fino a quando Valeri espelle il tecnico interista. Higuain sfiora la traversa con un destro a giro, ma in semifinale (contro la vincente di Lazio-Juventus) ci va la squadra nerazzurra. Colpo non previsto per il Napoli, che a metà gennaio lascia il primo obiettivo sulla strada.

 

*fonte Gazzetta.it

 

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