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Napoli, Gattuso: “Non ho litigato con la squadra, i ragazzi mi seguono”

Rino Gattuso si tiene stretto il suo Napoli, nonostante il pesante ko con il Milan, e ribadisce il feeling con i suoi ragazzi alla vigilia della sfida casalinga contro il Rijeka, per la quarta giornata della fase a gironi di Europa League: “Quello che avete scritto sul litigio con la squadra non è vero – dice in conferenza stampa l’allenatore dei partenopei – ho parlato alla squadra, ho espresso le mie perplessità, la squadra non ha litigato con me. Poi, io non devo vedere nessuna reazione. Vedo grande senso di appartenenza, ma non basta, voglio qualcosa in più. Non possiamo giocare solo di fioretto, ci sono dei momenti in cui bisogna leggere la gara. Bisogna stare là e soffrire e noi lo sappiamo fare, lo abbiamo dimostrato. In questo momento dobbiamo ricominciare ad annusare il pericolo. Non si può sempre giocare bene, si deve saper mettere l’elmetto. Forse non mi esprimo bene quando parlo, ma io ho sempre detto che la responsabilità fosse la mia. Vorrei la squadra più compatta e grintosa“.

Sulle possibili conseguenze di situazioni esterne nel rendimento della squadra, Gattuso dice: “Nella mia squadra pensano a lavorare, firmiamo contratti importanti, con cifre importanti e siamo tutelati, in questo momento non dobbiamo pensare a questo, sarebbero alibi, chi cerca alibi non può stare con me. Io lavoro a 300 all’ora tutti i giorni, voglio persone con passione. Io vedo tutto questo nella mia squadra, la squadra mi segue, i numeri dicono che gioca un grandissimo calcio, ma serve più malizia, cattiveria, ma sono contento della squadra, poi qualcuno qui a Napoli pensa che dovevamo fare 130 punti e non perdere mai, ma io so che calcio proponiamo, possiamo fare meglio, ma la strada che abbiamo iniziato mi piace molto“. Le statistiche dicono che il Napoli è andato in svantaggio cinque volte nelle ultime sette partite: “Tante gare abbiamo sbagliato il primo tempo – conferma Gattuso – pure con il Milan, nei primi 15-20 minuti, non siamo pervenuti, sbagliando tanto in costruzione. Dobbiamo riflettere: la squadra è brava, ha qualità, senza essere forti non rientri dopo i primi tempi con Rijeka e Benevento. Perciò bisogna alzare l’asticella entrando subito in partita, senza regalare perché a noi nessuno ci regala niente“.

Sulla mentalità e sulla gestione della squadra, Gattuso spiega: “Non vado tutti i giorni a muso duro, ci sono i momenti della carezza, dei complimenti, altri del mandare a fanculo chi se lo merito, sono molto attento. La parola mentalità è ampia, ho detto soltanto che bisogna alzare l’asticella, giocare anche in un altro modo, non pensare soltanto al compagno. Siamo forti e lo sappiamo, sono orgoglioso di allenare questa squadra, ma bisogna aggiustare il modo di stare in campo. Tutto quello venuto fuori non sta né in cielo né in terra“.

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