Dopo la vittoria preziosa col Cagliari, Gattuso vola basso. “Dobbiamo dare continuità. Serve un filotto per essere tornati e non mi fido – ha spiegato il tecnico del Napoli -. Non dobbiamo dimenticare quello che abbiamo combinato”. “La strada da seguire è questa – ha aggiunto -. Voglia, passione e una squadra che difende bene. Non è un caso se non abbiamo preso gol nelle ultime due gare”. Poi sui singoli: “Allan? Non porto rancore. Mertens è un fenomeno, ci è mancato“.
“Insigne doveva giocare, poi ha avuto un fastidio al ginocchio. Elmas ci sta dando tanto – ha proseguito Gattuso, parlando della gara col Cagliari -. Ora stanno giocando quelli che stanno meglio. Chi sta meglio va in campo”. “Oggi bisogna pensare al presente – ha continuato -. Qua stiamo rischiando tanto. Noi dobbiamo fare 40 punti. Non possiamo permetterci di scherzare col fuoco, perché poi quando si entra in un vortice non se ne esce più”. “La squadra è forte, ma dobbiamo pensare solo a come uscire dalle difficoltà – ha spiegato -. A fine anno si tireranno le somme”.
Poi il discorso si sofferma sulle prestazioni dei giocatori in scadenza. “I calciatori devono essere dei professionisti – ha spiegato il tecnico azzurro -. A me non interessano i contratti. Bisogna allenarsi in un certo modo e rispettare il club”. “Io per i miei giocatori scalo anche le montagne. Bisogna lavorare con serietà – ha proseguito -. Voglio coerenza e rispetto per chi si allena sempre a mille all’ora e sta in panchina”. Chiaro il riferimento al caso Allan. “Allan? Io non porto rancore. Domani è un altro giorno – ha precisato Gattuso -. Sarò il primo a incitarlo e sono disponibile a metterlo nelle condizioni migliori. So che ha avuto difficoltà e ha avuto proposte importanti. Io voglio vedere senso di appartenenza e professionalità negli allenamenti”.
Infine capitolo Mertens: “Penso che al di là del gol, fa diventare tutto semplice. Su questo è un fenomeno. E’ furbo. Sa come e quando pressare. E’ un calciatore completo e non sta mai fermo. Ci è mancato tanto. Abbina furbizia e qualità”. “Il suo contratto? Io faccio l’allenatore. Se mi chiedono un parere, lo dico e la società sa cosa penso su Mertens – ha aggiunto -. Ma non faccio promesse. I soldi non sono miei. Sono dipendente di un’azienda e le decisioni non le prendo io”. “Questo Napoli ha tanti talenti, ma dobbiamo giocare da squadra, altrimenti non andiamo da nessuna parte”, ha consluso Gattuso.