Sarà inaugurata il giorno dell’immacolata, la mostra “Passaggi” di Paolo La Motta, e riguarderà circa venti dipinti e alcune sculture in terracotta. Il soggetto espresso, la dimensione, l’elemento realistico diventano più interrogativi, più al limite. Le sue opere si ramificano con più tocchi di colore, con pennellate più intense nelle pitture e con una esistenza più viva del lavoro manuale nelle sue sculture in terracotta.
La rappresentazione naturalistica o ritrattistica trova un coinvolgimento più intenso che con ombre, toni scuri, squarci di cielo, sguardi assenti ed elementi astratti , riporta il suo lavoro alla sintesi più estrema dell’arte intesa come puro pretesto del suo fare.
Paolo La Motta inizia la sua attività espositiva, vince premi Internazionali di scultura , partecipa a mostre collettive e personali, ottiene commissioni pubbliche e premi Nazionali.
L’artista nasce a Napoli nel 1972, allievo di Perez si diploma in scultura e rimane alla scultura legato sempre, nella pratica del suo lavoro. Pur dedicandosi prevalentemente alla pittura, la affronta con un approccio assolutamente plastico, osserva la realtà con un occhio quasi chirurgico e nel mantenere serrato il suo rapporto col figurativo lo restituisce nei suoi dipinti non però riproducendo in maniera pedissequa ma reinterpretando ciò che il suo occhio coglie. L’intensità delle sue figure è tale da lasciare nello spettatore un vago senso di inquietudine, solleva domande, impone riflessioni. L’oggetto così raccontato in maniera iperrealista è indagato nella sua essenza, si impone per i suoi volumi, si offre nelle sue profondità.