Napoli, città amata per il suo saper ridere e fare satira, si riempie per un periodo di fumetti. Il tutto avviene al museo PAN- Palazzo delle Arti di Napoli , con la stupefacente mostra “ 77’ Anno Cannibale”. Infatti, in occasione di questa mostra, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, celebra il 40° anniversario dell’anno delle contestazioni sui pregiudizi sociali e politici. Si parla tra le righe dei fumetti, della rivoluzione culturale che ha trovato dei luoghi in cui esplodere grazie alla televisione, alla stampa, al teatro, alla satira. Per comprendere il fulcro di questa esposizione, bisogna ritornare indietro nel tempo, all’ anno 1977, dove l’Italia è attanagliata da movimenti di studenti che pretendono libertà, ma intanto si sviluppano le prime radio libere, si rinnovano i programmi televisivi sovvertendo le istituzioni statali. Nascono dei movimenti culturali che inveiscono contro gli ideali della classe borghese, nascono le prime avanguardie storiche che pretendono un futuro migliore. Ma “Cannibale” era una rivista nata in quegli anni, dal sapore underground, che prendendo spunto dal dadaismo cerca di rivoluzionare attraverso i suoi concetti la società di allora, proponendo ai lettori una visione iconoclasta della società e della sua ramificazione politica. La mostra rintraccia, in quel tempo, “gli anni di piombo”, gli anni cupi, violenti, estremisti, in cui ci si lanciava con furore nelle piazze d’Italia per inseguire un’ideale, una motrice interiore che spingeva a lottare andando contro le istituzioni, che spingeva a sentirsi tutti parte di un dinamismo rivoluzionario. Ma ridurre tutto al terrorismo è deflagrante, impedisce di cogliere la spinta alla cultura di quegli anni e la mostra aiuta in ciò riportando gli slogan del periodo, come : “ 1977 e rotti, la generazione perduta” oppure “Che la marginalità potesse diventare protagonista”. Il monito di quegli anni, riportato nella mostra, è quello proprio dei rivoluzionari che volevano costruire zone liberate che impongano la tematica del contropotere ovvero prezzi politici, attacco al lavoro, libertà sociale. La mostra ispira, invece, la grafica della controcultura. E’ una società ordinata e comprensibile quella che ci lasciamo alle spalle dove ogni cosa, collocata nel suo slot spaziale e di senso è al suo posto. Nella mostra centrale è l’avventura di Cannibale che allarga i confini della materia disegnata, per comprendere come tutto l’anno 77’ fu una miscela esplosiva di momenti di svolta, soprattutto politico-sociali , con i fermenti extra istituzionali, lo scontro di classe espresso dalle lotte armate, ma anche culturali come la creatività dell’underground, l’estetica anche solo grafica della controcultura.
La mostra è visibile fino al 14 maggio, al Palazzo delle Arti di Napoli.