Napoli è tutta in fibrillazione per l’arrivo del Pontefice previsto per il 21 marzo. Letteralmente, una discesa dall’alto, quella che vedrà Papa Francesco atterrare con un elicottero a Scampia, alle ore 9.00. Partire dalle periferie, dunque, una volontà che proseguirà con l’incontro in piazza Giovanni Paolo II con la popolazione del rione e le svariate categorie sociali (ore 9.30). La giornata continuerà con la celebrazione eucaristica in piazza del Plebiscito (ore 11.00) e un pranzo con i detenuti del Carcere di Poggioreale (ore 13.00). Nel pomeriggio, dopo una breve sosta all’Arcivescovado, il Papa degli ultimi sarà vicino agli ammalati nell’incontro al Gesù Nuovo, non prima però di aver fatto tappa al Duomo per la venerazione alle spoglie di San Gennaro. In chiusura, Papa Francesco vedrà i giovani e le famiglie in un incontro passeggiata sul lungomare Caracciolo.
Napoli, i napoletani e soprattutto le periferie esistenziali, saranno il fulcro di questa visita tanto attesa da richiamare l’attenzione anche del mondo della cultura con una presentazione, fissata per sabato 14 marzo, alle ore 11.30, al Museo Diocesano di Napoli in anteprima nazionale. Stiamo parlando del volume “Napoli, lettera a Francesco” (Guida Editori, 2015) di Massimo Enrico Milone, Direttore di Rai Vaticano, già autore di “Pronto? Sono Francesco. Il Papa e la rivoluzione comunicativa un anno dopo”. Raccontare Napoli e le sue mille sfaccettature attraverso sedici lettere scritti da partenopei (d’origine o adottati) che spiccano nei più svariati campi: dalla cultura, con gli scrittori Erri De Luca e Antonio Colasanto, il filosofo Aldo Masullo, lo storico Giuseppe Galasso, gli accademici Lucio d’Alessandro e Fulvio Tessitore, gli scienziati Andrea Ballabio e Marco Salvatore; al teatro con Luca De Filippo, al cinema e il calcio con il produttore Aurelio De Laurentis, fino agli imprenditori Maurizio Maddaloni e Maurizio Marinella e con la firma di Mirella Barracco, Presidente della Fondazione Napoli Novantanove e di due presidenti emeriti della Corte Costituzionale, come Francesco Paolo Casavola e Giuseppe Tesauro.
Oltre agli autori delle lettere e a Milone interverranno lo storico Andrea Riccardi, Fondatore della Comunità di Sant’Egidio, e il Cardinale Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli. Proprio dal Cardinale le parole che – come ci ha abituati – uniscono la fervente critica (“Nessuna città è al centro di così tanti discorsi, dibattiti e luoghi comuni come è Napoli”) al riconoscimento: “Occorre partire da un grazie per rintracciare uno ad uno i motivi di un pellegrinaggio che riporta Napoli a percorrere il versante giusto della sua storia lungo il quale scorre il flusso delle sue molteplici risorse. Basterebbe già questo cambio di prospettive che impone di guardare alla città dalla sua parte migliore per dare un senso particolare alla visita di Papa Francesco”.
“Una cosa devo dirle, Santità. E glielo dirà Napoli. Qui guardiamo avanti ancora con fiducia e speranza, ci sentiamo ancora fortemente impegnati a disegnare nella concretezza il nostro futuro, a costruire e realizzare lo sviluppo, a lavorare per una pacifica convivenza sociale, attraverso l’esaltazione della centralità e della dignità dell’uomo. Contro ogni forma di degrado, sopraffazione, violenza. Qui vogliamo recuperare quei parametri fondamentali dell’etica che sono il presupposto della rinascita civile e sociale” scrive Milone dando voce alle speranze e timori di un popolo e indicando la strada aperta dalla venuta del Papa.
Un Papa, quindi, che – per usare le parole di De Luca- ha fatto “scendere la Chiesa da cavallo”, avvicinandosi alla gente, aprendo ai diversi, facendo mea culpa sugli orrori/errori del passato clericale, il Cardinale di Roma che, nella modestia di chi ricorda la propria umanità, saluterà i partenopei infondendogli (ci auguriamo!) la giusta dose di speranza e amore.