Cari amici vi dico, così vi distraggo un po’: e siccome la voce s’era sparsa, sino a trasformarsi in un’eco, quando nella sala colazione, con i giornali spalancati sui tavolini, è arrivato lo «scugnizzo», la domanda non è neppure nata spontanea. «Sì, è vero». In quell’idea, riassunta pure con dovizia di particolari, c’è una nuova frontiera, c’è l’ultimo (?) spicchio d’una carriera che adesso potrebbe rivelarsi diversa da quella precedente: e Insigne e il Napoli, nel breve volgere di due settimane (o semmai di quattro mesi), potrebbero separarsi. Il mercato, nella sua lucida follia, va decodificato ad ogni battito d’orologio e ciò che pare impossibile, quasi magicamente, improvvisamente si realizza: Lorenzo Insigne ha scoperto l’altro ieri che l’Inter, insospettabilmente, aveva cominciato a farci un pensierino, l’ha saputo dal proprio manager, Vincenzo Pisacane, che funge ovviamente da ponte, e però non ha neanche minimamente sospettato che la notizia potesse scappare dal reticolato della riservatezza, con dentro persino le cifre di un’operazione che ha bisogno dei suoi tempi, senza che però se ne perda altro.