Nel giro di soli 3 giorni il San Paolo sarà teatro di due grandi appuntamenti contro la Juventus. Oltre che alla caccia al secondo posto ed all’accesso alla finale di Coppa Italia, l’attesa è anche focalizzata sull’accoglienza che i tifosi napoletani riserveranno al grande ex Gonzalo Higuain, capocannoniere con la maglia del Napoli nello scorso torneo con 36 reti che gli hanno consentito di battere il record detenuto da decenni dallo svedese Nordhal. Il trasferimento dell’argentino ai bianconeri dello scorso Luglio, paragonato da Pepe Reina al trasferimento di Luis Figo dal Barcellona al Real Madrid, è una ferita ancora aperta. Il popolo azzurro si divide tra chi vorrebbe subissare di fischi l’argentino e chi vorrebbe trattarlo con estrema indifferenza. Di sicuro l’accoglienza non sarà quella festosa riservata a Ciro Ferrara e Marcello Lippi alla terza di campionato della stagione 1994/95. Il difensore partenopeo fu ceduto per esigenze di bilancio dopo 10 anni in maglia azzurra e tutta la trafila delle giovanili; già nella primavera del ’94 infatti i partenopei furono colpiti dai primi guai societari che costrinsero la squadra a mettere in mora la società. L’idillio iniziò a scricchiolare soltanto qualche anno dopo, precisamente nel 1997 quando in occasione della gara casalinga del 23 Marzo, alcuni supporter azzurri esposero lo striscione “Ferrara coniglio bianconero”. Nella stagione 1993/94 siedeva invece sulla panchina azzurra Marcello Lippi che, sebbene tra mille difficoltà, mise da parte alcuni senatori per incentrare il proprio progetto calcistico su una squadra giovane (su tutti Cannavaro, Taglialatela e Pecchia) che riuscì, vincendo nell’ultimo turno a Foggia, a raggiungere la zona Uefa. Tra gli allenatori che si sono seduti su entrambe le panchine si ricordano anche Claudio Ranieri e Rino Marchesi, che ottenne nel 1981 un terzo posto col Napoli e accolse l’arrivo di Maradona qualche anno dopo, prima di passare alla Juve e gestire il crepuscolo di Platini. Volendo fare un passo indietro nel tempo come non ricordare inoltre Josè Altafini che, passato in bianconero nel 1972 a 34 anni, proprio contro gli azzurri, il 7 Aprile del 1975, mise a segno al Comunale il gol del 2 a 1 che pose fine al sogno scudetto degli azzurri e fece esclamare a Romolo Acampora “lo odio!”. Nei giorni seguenti a quell’incontro il brasiliano fu battezzato dai tifosi partenopei “core ngrato”. Altro trasferimento discusso fu quello di Fabio Quagliarella che passò alla rivale di sempre negli ultimi giorni di mercato dell’estate del 2010. Solo di recente l’attaccante stabiese ha svelato ai media i reali motivi del suo addio alla maglia azzurra. Ma sono davvero tanti i doppi ex delle due squadre: da Zoff, in riva al golfo dal 1967 al 1972, prima di vincere scudetti e coppe in bianconero, all’unico giocatore che può vantarsi di aver giocato con Zico, Platini e Maradona, ossia Massimo Mauro, 102 presenze coi bianconeri e 64 con gli azzurri dal 1989 al 1993. E come dimenticarsi di Luciano Moggi, arrivato a Napoli come direttore generale dopo il primo scudetto per sostituire Italo Allodi e poi in bianconero dal ’94 al 2006.