La vicenda dell’Edenlandia, parco divertimenti della città di Napoli, è diventata l’ennesimo “teatrino” del territorio campano. Quel luogo, che agli inizi degli anni Sessanta, aveva affascinato tutti con la sua magia, diventando un posto unico, primo parco a tema in tutta Europa, ancora una volta non riaprirà i suoi cancelli. L’Edenlandia, chiusa al pubblico da gennaio 2013 per fallimento, finalmente avrebbe dovuto rivedere la luce. Il prossimo giugno, infatti, avrebbe dovuto inaugurare con una grande festa, in occasione del suo cinquantesimo anniversario. La volontà di un gruppo d’imprenditori, che hanno fondato la società “New Edenlandia”, da sola non è bastata a superare tutti i cavilli burocratici. Capitanati da Mario Schiano, imprenditore campano, che si occupa del settore delle biciclette, alcuni imprenditori avevano deciso di puntare sul parco divertimenti, per riqualificare l’intero territorio e riuscire a reintegrare i cinquanta dipendenti, finiti in cassa integrazione a causa del fallimento. Il progetto, però, ancora non vedrà luce. La data dell’inaugurazione, infatti, è stata posticipata. Era stato il sindaco Luigi De Magistris, in tempi non sospetti, ad annunciare la data dell’apertura il prossimo Giugno.
Ma sembrerebbe che a causa di alcuni cavilli burocratici e di liti tra Sopraintendenza e Comune per diversi permessi, l’Edenlandia continuerà a rimanere chiusa. L’ha annunciato un comunicato del CDA di New Edenlandia, firmato da Alfredo Iadanza: «Sin dall’acquisizione del parco, la società ha lavorato incessantemente per raggiungere l’obiettivo, come dimostrano gli incarichi già commissionati ai più importanti architetti mondiali. Consapevoli che i lavori di rimodernamento del parco dovranno necessariamente protrarsi per almeno un triennio, si era ipotizzata la possibilità di un’apertura temporanea al solo fine di festeggiare i cinquant’anni del parco. Ma quest’obiettivo minimo non potrà essere raggiunto poiché sino a oggi non sono stati rilasciati i necessari titoli per dar corso ai lavori di ammodernamento». A quanto pare ancore non è stato deciso quanti metri cubici dello stabilimento devono essere abbattuti per abusivismo. Iadanza ha comunque voluto ringraziare il Comune che ha cercato di risanare l’illegittimità in cui versava il parco. Ad ogni modo, senza voler trovare a tutti i costi un colpevole, l’inaugurazione è comunque sospesa. La decisione è ormai presa. L’Edenlandia riaprirà nel 2016, è questa la speranza dei soci.
Intanto, però, resta il problema dei cinquanta dipendenti del parco, la cui cassa integrazione, iniziata nel 2013, starebbe per scadere. Pare sia questione di mesi e cinquanta famiglie, se non dovesse essere rinnovato il minimo salario, perderanno un’entrata, che per loro è fondamentale. Il rinvio dell’apertura ha scaldato gli animi, non solo dei cinquanta dipendenti, che nelle ultime ore iniziano a temere il licenziamento, ipotesi sempre più plausibile. Francesco Emilio Borrelli dei Verdi e Gianni Simioli della Radiazza così commentano questo slittamento: «L’ennesima sconfitta per tutti, un altro affossamento per Napoli ad opera di una burocrazia, che ormai crea più danni della camorra». Il nuovo obiettivo, stando a quanto ha dichiarato il CDA, è quindi riaprire nel 2016, con la speranza che questa data sia rispettata e non slitti nuovamente. E ultima speranza, chiaramente non meno importante, è che la cassa integrazione sia riassegnata ai dipendenti, così da evitarli il licenziamento e reintegrali, ci si augura al più presto, a lavoro.