La notizia, che negli ultimi giorni ha suscitato molto interesse, è che il Governo Renzi nel Def, Documento di economia e finanza, ha deciso di stanziare 3,6 miliardi di euro per terminare i lavori della metropolitana a Napoli. Nel provvedimento, approvato lo scorso 10 aprile, una discreta somma è stata indirizzata per completare le due linee della metro napoletana, la uno e la sei. Una decisione questa, apprezzata da tutto il popolo napoletano, che attende da tempo, la fine degli innumerevoli cantieri, sparsi per tutta la città.
Secondo Vincenzo De Luca, candidato PD alle prossime regionali in Campania, quest’elargizione di denaro è un segnale molto positivo per tutto il Sud: «Il governo Renzi ha destinato 3,6 miliardi di euro per la metropolitana di Napoli, un segnale d’attenzione importante per il Mezzogiorno». Anche il sindaco de Magistris, in occasione di una sua visita pubblica, si è detto, chiaramente contento di quest’intervento del Governo: «Abbiamo ottenuto dal Governo, nel Def, come città metropolitana più grande d’Europa, il maggior capitolo di finanziamento per le opere pubbliche, fondi con i quali interverremo sulla linea 1 della metro e sulla linea 6, che avrà un prolungamento di tratta sino a Bagnoli».
Che la linea 1 fosse in fase di ultimazione era cosa ormai nota. Uno dei cantieri, quello di Piazza Municipio, nonostante i diversi ritardi, pare che inaugurerà, finalmente, il prossimo 16 maggio e a presenziare l’evento ci sarà anche il Presidente del Consiglio. La notizia che ha destato più clamore, invece, è stata quella riguardante la linea 6, che dovrebbe essere completata per il 2016 e che sarà estesa fino a Bagnoli. La linea 6, quella tratta che agli occhi dei napoletani, sembra essere più la via verso “l’inferno”, che altro. Sono ormai decenni che si cerca di concludere questa tratta, con scarsi risultati. L’idea nacque negli anni ’90, con l’intenzione di costruire una linea tranviaria rapida. Gli esiti furono scarsi e attorno al progetto ci furono anche diversi scandali, che coinvolsero esponenti dell’imprenditoria e politica locale. La ripresa degli scavi alla Riviera di Chiaia, oltre le polemiche, creò non pochi danni. L’ultimo, quello più grave, il crollo nel 2013 di Palazzo Guevara, crollo, ed è oramai accertato, dovuto ai lavori della metropolitana.
Sono questi i motivi per cui l’idea della Linea 6 ultimata, agli occhi di molti appare come una vera utopia. I cantieri sono ancora a una fase primordiale, basti pensare che la Riviera di Chiaia, spesso, è soggetta ad “allagamenti sospetti”, che secondo l’opinione comune, sono causati dai lavori per la metro, che avrebbero provocato in quella strada un dissesto idrogeologico. Nella zona di Via Monte di Dio, dove dovrà esserci un’altra fermata, l’unica cosa che si può vedere oggi, è un enorme buco, scavato a pochi metri di distanza dai palazzi di Piazza Santa Maria degli Angeli, che sembra non incontrare una fine.
Così non è facile pensare che la “fatiscente” linea 6, nel 2016, finalmente, sia pronta per essere messa a disposizione dei cittadini. Sebbene l’arrivo di nuovi fondi per il completamento dell’opera, è senz’altro un segnale positivo per la città, per molti napoletani la fine della linea 6, per ora, resta solo una promessa, a cui si aggiunge il timore di altri crolli. Timore che, in fondo, visti gli avvenimenti passati, non è poi del tutto infondato.