Napoli, città illuminata dal sole di giorno e di notte costellata dalla movida, quella classica dei baretti in via Chiaia e sul lungomare dove si riversano i giovani partenopei. Da ora in avanti, sarà impiegato l’esercito per i controlli dopo che si sono verificate risse e ferimenti, sparatorie, accoltellamenti all’interno dei famosi bar che arricchiscono le nottate dei giovani. Tutta questa messa in sicurezza è stata decisa ieri, durante la riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal prefetto Carmela Pagano. Dunque, dal venerdì alla domenica, saranno attivati misure di sicurezza da parte delle forze dell’ordine, dei militari impegnati nell’operazione “Strade Sicure”, nonché della polizia municipale. Saranno disponibili pattuglie miste appiedate ed itineranti che potranno, se necessario, intervenire in modo veloce e mettendo in sicurezza chi vuol trascorrere serate in compagnia sul lungomare partenopeo, godendo dell’atmosfera magica tra il mare ed il Vesuvio che solo questa città sa regalare, particolarmente di notte. Il Comitato ha espresso parere positivo sull’uso di misure di sicurezza così forti, esprimendosi così: ” Sinergia e consenso tra i pubblici esercenti interessati e i comitati di cittadini su un insieme di regole condivise che possano creare responsabilmente condizioni di migliore fruizione degli spazi cittadini, garantendo i diritti di tutti“. Il Comitato ha, quindi, esortato il Comune di Napoli ad utilizzare tutti gli strumenti, tra cui ordinanze e regolamenti, a disposizione dei Sindaci per donare alla città quel decoro e quella messa in sicurezza di cui ha bisogno per sentirsi un luogo in cui una passeggiata, il sabato sera, possa ancora risultare piacevole da condurre tra le stradine della movida. Napoli, merita di esser guardata come tutte le altre città italiane, sicura, vivibile, decorosa in cui il cambiamento può essere un monito a credere che un paese civile è possibile in un’Italia presa alla rincorsa dagli sbarchi dei migranti e costernata dalla paura del “diverso” che si insidia anche nella movida, nei luoghi un tempo ritenuti portatori di serenità e non di scontri e notti che possono divenire pericolose.