Cultura

NAPOLI , LA STORIA DEL PARCO DELLA TOMBA DI VIRGILIO .

Il Parco Vergiliano a Piedigrotta  è un luogo permeato di storia, cultura, arte e leggende. Si trova ai piedi del costone di Posillipo e accoglieva le spoglie di Virgilio, purtroppo andate disperse in epoca medievale, all’interno di un colombario che è una costruzione funebre assai diffusa in età romana e avente questo nome per le molte nicchie in esso contenute. Il colombario è situato nel punto più alto del parco vicino all’apertura della Crypta Neapolitana, una grotta lunga poco più di 700 metri scavata all’interno della collina di Posillipo e che aveva la funzione di collegare velocemente Neapolis a Pozzuoli. A Virgilio erano attribuiti grandi poteri magici e secondo una leggenda la galleria fu aperta dal poeta latino in una sola notte, ma in realtà oggi sappiamo che fu costruita in età romana dall’architetto Cocceio. È anche interessante aggiungere che sempre secondo le leggende Virgilio fece vari incantesimi a protezione di Napoli, al punto che in età medievale il poeta era considerato il patrono della città dai suoi abitanti. Il parco si trova poco distante dalla stazione ferroviaria di Mergellina (collegata alla Linea 2 e alla Linea 6) che si può raggiungere dalla stazione ferroviaria di Piazza Garibaldi utilizzando la Linea 2 in direzione Campi Flegrei. Una volta usciti dalla stazione, che si trova presso un incrocio stradale, bisogna dirigersi verso destra nella strada Salita della Grotta e camminare per circa trenta metri costeggiando la Chiesa di Santa Maria di Piedigrotta: l’ ingresso è situato circa venti metri prima dell’ ingresso della galleria Quattro Giornate, sulla sinistra della strada. Insomma, tutti i cittadini di Napoli e tutti i suoi visitatori dovrebbero visitare questo posto per entrare in contatto diretto con la tre volte millenaria storia partenopea. Scendendo troviamo un altro monumento molto importante, che è la tomba di Giacomo Leopardi. Leopardi morì a Napoli in un periodo in cui vi era una epidemia di colera in virtù della quale le spoglie dei defunti venivano gettate in fosse comuni, ma Antonio Ranieri, colui che lo ospitò a Napoli, fece interessare della questione il ministro della Polizia e ottenne che le spoglie fossero inumate a Fuorigrotta nella chiesa di San Vitale; le spoglie poi nel 1939 furono trasportate a Mergellina in questo parco dove sopra la tomba fu posto un altare su cui è inciso il nome del poeta. La tomba di Leopardi è monumento nazionale.

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