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NAPOLI: NELLA PERIFERIA EST DELLA CITTA’ IL PRIMO CINEFESTIVAL DELLA BIODIVERSITA’

Il nostro obiettivo è quello di creare una struttura stabile, un format, che possa avere vita nel tempo e negli anni, costruire come stiamo facendo in questi giorni, una rete con tutte le associazioni, comitati, cittadini e scuole per sensibilizzare i cittadini di queste realtà difficili: dal tema dell’alimentazione solidale, a quello dell’ambiente, dal tema degli immigrati al consumo critico”. Così si è espressa Marina Ferrara presidente dell’associazione Fuori dal seminato che presenta la prima edizione di Moviemmece – Cinefestival della biodiversità, del cibo e delle culture, che si terrà   dal 20 al 29 ottobre nella zona orientale di Napoli, nella sua periferia coinvolgendo il Teatro Nest e la comunità che si è sviluppata intorno al teatro. Un progetto in una delle zone più difficili di Napoli, infatti la Ferrara dichiara: “abbiamo collaborato con realtà che già operano su questi territori  abbiamo pensato di creare una manifestazione che avesse al centro il cibo, grazie alle associazioni no profit che si occupano di agricoltura urbana e ambiente, un pretesto per affrontare questioni civili, sociali e aggregare realtà difficili. Protagonisti assoluti saranno i ragazzi di Napoli est: da Ponticelli, a Barra, a San Giovanni. Sarà un luogo per far incontrare popoli differenti, per parlare di attenzione all’alimentazione ma anche di rispetto per il lavoro”. Mentre sui giovani: “I giovani che noi coinvolgiamo anche grazie alla disponibilità delle scuole, parteciperanno a due tipi di iniziative, cineforum e giuria. Per quanto riguarda il primo step, gli studenti guarderanno alcuni film sotto la guida dei registi e di un mediatore del Festival per ragionare su temi specifici. Cercheremo di sensibilizzarli sullo sfruttamento dei minori nelle filiere di cioccolato o sui disturbi alimentari molto diffusi tra i minori”. In conclusione la Presidente dell’associazione ha dichiarato:  “Per noi è importante continuare con progetti del genere, è già cambiata la mentalità dei giovanissimi che sono mollto più sensibili al tema della natura e del rispetto dell’ambiente rispetto agli adulti. Perché è importante attecchire sui ragazzi? Ovvio, perché saranno il nostro futuro”.

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