Napoli raggiunge il novantaseiesimo posto nella classifica del “Sole 24 Ore” sulla qualità della vita. Se dovessimo voltarci all’anno scorso, sembrerebbe quasi un ottimo risultato, dal momento che nel 2013 era centosettesima. Purtroppo non lo è, perché una delle città, che per storia, cultura e patrimonio artistico, dovrebbe riuscire a raggiungere quasi la vetta, continua a occupare una posizione bassissima. Una posizione che fa rabbia poiché sembra quasi che da anni, perpetui la volontà di gettare l’enorme potenzialità di cui gode Napoli.
Lo stesso sindaco, Luigi De Magistris, non si è detto soddisfatto del risultato, d’altronde soltanto un folle lo sarebbe. Infatti, ha così commentato il risultato: «Se parliamo delle emozioni che regala Napoli, io non mi sento secondo a nessuno, ma se osserviamo i servizi, purtroppo lì, non siamo ai primi posti». E sono proprio quei servizi, di cui ha parlato il primo cittadino, che ci bloccano a una situazione d’arretratezza unica. Se si analizza la classifica del “Sole 24 Ore”, vediamo che la città ha ottenuto livelli più alti di vivibilità, soltanto grazie agli indici privati, se fosse per quelli pubblici, resteremmo paralizzati ancora agli ultimi numeri.
Basta vedere l’esperienza di City Sightseeing Napoli, i bus rossi che camminano per la città, mostrandone le bellezze ai turisti, per comprendere quanto il privato faccia per il capoluogo campano. La città, infatti, è sessantottesima per la propensione a investire, segno che sicuramente qualcosa si sta muovendo.
Ma l’iniziativa privata, non può tutto, soprattutto se quella pubblica è ferma. Servizi, sicurezza, lavoro, trasporti e strutture per l’infanzia raggiungono livelli minimi. E non è difficile immaginarlo se pensiamo al trasporto pubblico cittadino. Oppure alle strade inondate di spazzatura, che sebbene non siano più colme di rifiuti, come gli anni passati, continuano a essere sporche. Un dato, però, va senz’altro notato. Il turismo, nonostante tutto, non sembra essere in calo. Per lo meno questo si evince guardando le strade del centro storico negli ultimi giorni. I vicoli di San Gregorio Armeno sono talmente pieni di persone, che è quasi impossibile camminare. A tal punto che gli artigiani delle botteghe hanno proposto di far pagare un ticket d’ingresso nel vicolo. Anche le pizzerie sono piene, quasi come se ognuno volesse assaggiare un “pezzo” di Napoli. Il merito, però, non va dato all’iniziativa pubblica, sebbene ci sia stata qualche magra miglioria, poco è stato fatto per incrementare il turismo e per risolvere, molti di quei problemi che non facilitano le visite dei turisti. Il merito è di Napoli, che nonostante le sue difficoltà, pensiamo all’altissimo livello di microcriminalità, che da sempre spaventa i visitatori, continua a “restare a galla”. Con la sua storia, la sua cultura, la sua arte culinaria ma soprattutto il suo fascino, riesce ancora ad attirare la curiosità dei turisti.
Il problema di quale potrebbe essere la soluzione, per riportare questa città in vetta, non è di facile risoluzione. Non si tratta solo dell’assenza d’iniziative pubbliche, piuttosto della mancanza di una sinergia, che coinvolga l’amministrazione, investitori privati e cittadini. Perché spesso, pensiamo alle cartacce per terra, alle scritte sui monumenti o ai motorini che sfrecciano per le strade senza curarsi dei pedoni, anche una buona parte di cittadini, rende invivibile questa città. E allora, oltre a interventi diretti e mirati da parte di chi amministra, serve anche una maggiore collaborazione di chi abita Napoli. Soltanto così sarà possibile immaginare quella crescita tanto sperata, che non è irrealizzabile, come sono in molti a credere.