Napoli, ieri 15.V.2018, vi è stata la presentazione del libro la Rifugiata, avvenuta in uno dei luoghi
più suggestivi della Città metropolitana, il monastero di Santa Chiara.
La cui costruzione ebbe inizio nel 1310, per volontà del re Roberto d’Angiò e di sua moglie Sancia di Maiorca.
La cittadella francescana fu realizzata costruendo due conventi: uno femminile per le clarisse e
l’altro maschile per i frati minori francescani, proprio in una saletta adiacente al chiosco, le quali
pareti dei quattro lati del chiostro sono interamente coperte da affreschi seicenteschi
raffiguranti Santi, allegorie e scene dell’Antico Testamento.
Si tratta, di un luogo che trasmette serenità e quiete, è qui che Fra Sergio Galdi, frate minore e commissario di Terra Santa, ha voluto che venisse svolto l’incontro, insieme a Fra John Luke Gregory responsabile della Missione a Rodi, Grecia, l’incontro è stato moderato da Francesco Pistocchini. Espletati i rituali iniziali con indirizzo di saluti e ringraziamenti, fra Sergio Galdi arriva in concreto al cuore dell’argomento facendo una panoramica di quello che sono le condizioni di rifugiati e delle loro
condizioni della necessità a quanto i conventi si adoperano per sostenere questo progetto, dove
direttamente mettendoci le proprie mani Fra John Luke Gregory, « ho reso orto una aiuola della
chiesa dove curo in prima persona il terreno che grazie a quanto la natura offre riesco a
soddisfare in parte questa massa di immigrati, di fatto non ho mai chiesto la provenienza ne la
religione il mio compito è aiutare il prossimo a prescindere dalla colore della pelle o dal credo
religioso, questo volume sta a significare che si è reso necessario pubblicare un piccolo manuale
commentato affinché, tutti in poco tempo, possono rendersi conto di cosa significhi perdere
ogni cosa, dalla nazionalità ai beni posseduti, alla quotidianità di recarsi a lavoro oppure
perdere ogni riferimento della propria infanzia e giovinezza, un bel giorno per sfuggire a guerre
e persecuzioni l’unico mezzo che potrebbe ambiare la rotta della tua vita è un gommone
affollato che ti dovrebbe permettere di compiere con non pochi problemi un’attraversata di un
tratto di mare»… Fra John Luke, fa notare che nell’isola di Rodi occorrono ogni tipo di bene,
come abbigliamento per ogni fascia di età e generi di necessità. La piccola comunità di religione
cattolica e di frati non riesce sempre a soddisfare tutte le esigenze. «oltre all’acquisto del
volume sarebbe bello se molti con ciò che possono facessero avere le loro intenzioni anche
direttamente al Commissariato di Terra Santa con sede a Capodimononte, e diretto da Fra Sergio
Galdi in modo da essere direttamente sostenuti da Napoli, anche se l’Italia è tra i maggiori
paesi a contribuire».
Gli intervenuti sono stati come rapiti dal racconto di Fra John Luke Gregory, intervenendo più
volte durante l’esposizione con lunghi e calorosi applausi. Al termine tutti si sono recati a
comprare il libro “Rifugiata l’odissea di una famiglia”.
Raffaele Fattopace