Napoli è da sempre capitale dello Street Food, che negli ultimi anni ha avuto un successo planetario ed è stato rivalutato anche dai grandi chef. Andare a Napoli equivale ad organizzare un tour gastronomico inevitabile grazie ai cibi tradizionali della città partenopea. Vari sono i “take away” presenti a Napoli : immancabile, è la “Friggitoria Vomero” in via Domenico Cimarosa, famosa per quei simpatici “cuppetielli di carta” che pieni di crocchè, arancini, pasta cresciuta e ogni genere di fritto, da 77 anni fanno fare i salti di gioia all’appetito che si fa sentire quando vogliamo “qualcosa di sfizio”. Da sottolineare ,è anche “Di Matteo” in via dei Tribunali, il proprietario di uno dei locali più famosi a Napoli, che vanta una fama mondiale grazie proprio al suo cibo di strada. Un bancone sempre pieno di qualsiasi leccornia che possa soddisfare il più sentito dei languorini, frittatine di pasta, pizze a portafoglio (quelle piccole, tonde, che per comodità del cliente vengono piegate), montanare, pizzette fritte, tutto messo in vetrina per far innamorare i passanti.
A via Saverio Altamura, “La focaccia della signora”, dal 1962 quella che può sembrare una comune salumeria, è invece un posto “magico” che da anni sforna focacce ripiene, rustici e taralli, e per i più fortunati anche la speciale “parigina”, la focaccia ripiena e ricoperta da pasta sfoglia. Nota anche ai campioni azzurri del Napoli, è “L’antica friggitoria Masardona” n via G.Cesare Capaccio. Iniziata con la nonna di Vincenzo Piccirillo che nel dopoguerra, tipo Sofia Loren nel film L’Oro di Napoli di De Sica, preparava la pizza in strada sotto casa. Da decenni i napoletani si mettono pazientemente in fila per una pizza fritta con pochi rivali, ripiena di cicoli, ricotta di bufala, provola, pepe e basilico.
In via Ferdinando Galiani, da rimarcare è “Cibi Cotti”, delizia il palato di tutti quelli che non vogliono accontentarsi di un pasto mordi e fuggi come può essere una pizza o una fritturina veloce, ma neanche vogliono spazientirsi ai fornelli, e allora la soluzione c’è. Cibi Cotti, offre una vasta scelta di piatti tipici della tradizione napoletana, fatti proprio con la mano del cuore, in un certo senso come farebbe ogni nonna partenopea per un nipote che in un giorno qualunque decide di pranzare “qualcosa” con lei. Pasta e patate con o senza provola, pasta e fagioli, pasta e lenticchie, pasta al forno gratinata, manfredi al ragù con o senza ricotta, parmigiana di melanzane, peperoni imbottiti, pizze rustiche, insomma nonna Anna (è questo il nome della nonnina di tutti i clienti), accontenta tutti con deliziosi piatti che in qualsiasi momento faranno gioire la tavola .Altro posto in cui andare è “L’Antica Cucina Napoletana” a via Giacinto Gigante . Ovviamente anche qui immancabili i classici primi della tradizione partenopea, che dal Lunedì al Sabato, solo a pranzo, deliziano i passanti che decidono di sostare( la specialità è l’omelette ripiena di fior di latte) . Poi ci sono i piatti veri e propri: pasta e fagioli, pasta al forno, fagioli e scarole, zuppa di soffritto, gattò di patate, una genovese famosa, pasta e patate al forno alla caprese, ragù, minestra maritata; e ancora: baccalà, alici, pesce spada, polipetti alla luciana, polpette al sugo, melanzane a funghetto .Infine importanti da ricordare sono : “L’Antico tarallificio da Poppella” in via Arena della Sanità, dov’è famoso il “pagnottiello” di pasta di pizza farcito con formaggio, cicoli e pepe, “Gastronomia Arfè”, nel cuore di Chiaia in via Giacomo Piscicelli, “Gourmeet” a via Alabardieri, “Esterina Sorbillo Pizza Fritta” in via dei Tribunali e Piazza Trieste e Trento, “I fritti di Serafino” in via Gianlorenzo Bernini, e “Passione di Sofì” in via Toledo . Tutti questi posti , rispecchiano e rimarcano la cultura culinaria di Napoli , che soddisfa il palato non solo dei cittadini campani , ma anche dei turisti .Provare per credere .