Napoli espone messaggi di benvenuto e dona ai migranti beni in surplus raccolti per i terremotati di Amatrice. «Mentre nel Ferrarese gli immigrati, 11 profughe di cui una incinta, sono stati accolti con proteste a barricate» dice Dylan De Chiara, un attivista del movimento Insurgencia, « Napoli si conferma città dell’accoglienza». Uno striscione, poi rimosso, è stato esposto nei giorni scorsi di fronte alla Questura in via Medina, con la scritta «Welcome refugees, Napoli is your home» mentre nel centro di accoglienza di Marechiaro, dove è stato destinato un gruppo di extracomunitari, dopo un appello del Comune, i cittadini hanno consegnato prodotti di prima necessità, come indumenti e prodotti per l’igiene (donazioni poi bloccate per il gran numero di beni offerti). Lo stesso striscione era stato esposto nel porto in occasione del loro arrivo in città, domenica mattina, sempre da parte di un gruppo di attivisti. «Volevamo fosse il primo messaggio che queste persone sfortunate vedessero» aggiunge De Chiara. «Quello dell’accoglienza – continua – è un tema su cui ragioniamo da tempo. A Napoli, diversamente da altre parti d’Italia e d’Europa, questo argomento suscita consenso e la risposta della cittadinanza è stata importante. A Marechiaro, infatti, ci stanno chiedendo di non mandare più materiale perché ce n’è a sufficienza». Agli immigrati, gli attivisti hanno fatto arrivare quanto raccolto per fornire aiuti ai terremotati del centro Italia. «Abbiamo consegnato – continua De Chiara – vestiti, generi alimentari a lunga conservazione». La mattina di sabato prossimo, nel corso di un incontro in via Mezzocannone, sempre a Napoli, si cercherà di organizzare meglio gli aiuti per gli extracomunitari. «Vogliamo farlo nel migliore modo possibile per dare meglio assistenza a questi sfortunati», conclude De Chiara.
Fonte :
ilmattino.it