Le ultime dichiarazioni di Luigi De Magistris raccontano di una Napoli che rientra nella classifica delle città top più ricercate. Questo è quanto afferma il sindaco: «Napoli è entrata nelle top 15 di quelle italiane ed estere più ricercate. Siamo per ora al quattordicesimo posto, sorpassando Venezia. E ‘l’inizio di un grande viaggio che può portare tanto lavoro e benessere. Anche a settembre nonostante la recrudescenza criminale, Napoli è stata invasa da abitanti di tutto il mondo. Abbiamo potenzialità enormi, ma la strada intrapresa è quella buona. L’amore e la passione sconfiggeranno la violenza».
E proprio di violenza non si può far a meno di parlare. Quella violenza efferata che fa essere Napoli una città bella ma dannata. Quella violenza che negli ultimi tempi ha reso Napoli protagonista indiscussa dei media nazionali. E quindi, siamo dinanzi al solito paradosso, da un lato dal Viminale sono pronti ad arrivare investigatori d’esperienza, che dovranno aiutare le istituzioni locali a combattere l’ultima faida camorristica e dall’altro, il primo cittadino annuncia i primati raggiunti dalla città in termine di turismo. Impossibile non pensare all’enorme contraddizione che vive da sempre in questa città. Una città amata e temuta.
Stando alle dichiarazioni del sindaco Napoli è una città scelta da molti turisti, che ha ancora un appeal culturale, visto anche il suo ricco patrimonio artistico. Napoli, però, è anche una città che spaventa, spaventa chi la abita e chi la visita. Nemmeno una settimana fa si è consumata l’ultima sparatoria nel cuore di Fuorigrotta, davanti alla stazione della Circumvesuviana, all’ora in cui quella zona pullula di gente. Una sparatoria in cui l’agente Nicola Barbato è stato ferito gravemente, mentre ha provato a sventrare un tentativo di estorsione. Nelle settimane addietro il quartiere di Fuorigrotta, come altri della città, sono stati scenari di spari e omicidi. Un vero e proprio far west consumato non solo nelle periferie ma anche nel cuore della città. Così per dirla con le parole di Sandro Ruotolo in un suo articolo su Repubblica: «Sono colpevoli tutti oggi quelli che non hanno capito il momento drammatico che stiamo vivendo in città. Con la borghesia indifferente oggi come ieri. Quello che succede a Rione Traiano, nei quartieri Spagnoli, a Secondigliano si riflette in tutta Napoli. Sbaglia chi le considera periferie e quindi questioni periferiche. Non avete capito che recuperare quei quartieri è la soluzione per Napoli?».
E, dunque, sebbene la città sia entrata, come dice il sindaco, tra la classifica delle top città più ricercate, il problema della sicurezza resta comunque di primaria importanza. Senz’altro De Magistris parla di un dato positivo, ma la criminalità radicata in questo territorio è un fattore che non deve essere trascurato. Criminalità che purtroppo non si combatte solo con il turismo, ma con l’impegno di tutti, dei cittadini delle istituzioni locali e, chiaramente, quelle nazionali.