Nella notte di Capodanno un 42enne è stato ucciso a Fuorigrotta, quartiere della periferia occidentale del capoluogo campano. La vittima è Salvatore Capone, pregiudicato ucciso a colpi di pistola in via Leopardi, poco distante dalla sua abitazione.
Vani i soccorsi per l’uomo, che è deceduto a causa delle ferite riportate. Sul posto, oltre ai sanitari del 118 che hanno tentato di soccorrere l’uomo, sono arrivati anche gli agenti della Polizia di Stato, che hanno inviato le indagini per fare luce sull’omicidio. Rinvenuti tre bossoli sul luogo dell’agguato. Le indagini sono in corso da parte del commissariato di polizia San Paolo.
L’uomo era la scorta armata dei boss del Rione Lauro, raccordo criminale tra Fuorigrotta, Bagnoli e i Licciardi di Secondigliano. Era vicino al gruppo Cesi che è egemone nella zona a ridosso dello stadio Maradona, in contato con gli Esposito e con i Licciardi.
L’agguato, di questa notte di Capodanno, sarebbe la risposta al raid che ha colpito Vitale Troncone. Il capoclan, attualmente, si trova in fin di vita all’ospedale del Mare, poiché colpito da una raffica di colpi il 23 dicembre scorso. Un agguato eccellente questo, forse in risposta all’incendio di un pub. Capone era molto vicino al boss Massimiliano Esposito, ‘o scognato, del quartiere di Bagnoli tanto che durante la sua latitanza era lui che ne gestiva il cellulare per le comunicazioni urgenti.
Mentre nel capoluogo campano si sparavano un po’ ovunque botti per ‘festeggiare’ il Capodanno, a Fuorigrotta il rione Lauro era in silenzio. Secondo alcune fonti contattate dall’AGI, una situazione legata al fatto che il boss della zona, Vitale Troncone, è ancora grave dopo essere rimasta vittima di un agguato.
Il quartiere di Fuorigrotta da tempo è attraversato da fibrillazioni delle cosche, che si contendono lucrose piazze di spaccio e la gestione delle estorsioni.
(Fonte Agi)