La scultura lignea nel Settecento a Napoli rappresenta un settore trascurato dagli studi, per cui accogliamo con grande interesse il libro di Egidio Valcaccia, ricco di immagini, la gran parte a colori, che colma un vuoto e ci permette di conoscere artisti di valore, anche se poco noti, come Francesco Picano , Michele Trilocco, Giovanni Verzella e tanti altri, che si affiancano ai nomi più famosi di Giacomo Colombo e Nicola Fumo.
Nel 1950 si svolse a Napoli una memorabile mostra sulle sculture lignee della Campania, curata dai due mitici dioscuri Ferdinando Bologna e Raffaello Causa, allora giovanissimi. In seguito dobbiamo ricordare i contributi di Gennaro e Gian Giotto Borrelli, di Teodoro Fittipaldi, di Letizia Gaeta e soprattutto di Pierluigi Leone de Castris.
L’autore del libro è un innamorato della sua terra ed animato da un sacro furore, pregno di passione civile, che lo spinge ad indagare i settori nascosti specialmente nel comprensorio stabiese e sulle costiere sorrentina ed amalfitana, fornendo agli specialisti spunti di riflessione e materiali inediti, che riesce a scovare grazie ad un fiuto da detective.
Non mancano coraggiose proposte di variare attribuzioni consolidate, come nel caso del San Michele Arcangelo del museo di Los Angeles, assegnato da tempo a Francesco Picano e che Valcaccia ritiene di restituire a Nicola Fumo, un artista che ben conosco ed a cui ho dedicato un breve contributo, quando ebbi occasione di far conoscere un capolavoro dell’artista conservato in una collezione piemontese