Ennesima tragedia successa a Napoli. Un imprenditore napoletano di Pianura si è tolto la vita per i debiti. L’uomo aveva deciso di togliersi la vita nel suo deposito dove teneva tuti gli articoli per il suo negozi. Non è servito a niente la chiamata al 118 lanciata dal fratello, i soccorsi una volta arrivati sul luogo hanno potuto solo “confermare” il decesso di Espedito Ferrara (questo è il nome del 54enne) che lascia una moglie e due figli. Poco prima di togliersi, la vita l’uomo aveva lasciato un messaggio alla propria famiglia: “Troppe umiliazioni non ce la faccio più perdonatemi. Amo la vita ma questa non è più vita, ho sempre aiutato gli altri e non meritavo tutto questo. Non sono un vigliacco.” Da tempo, incombevano situazioni finanziarie di estrema difficoltà e tanti debiti con uno dei suoi fornitori del quale aveva debiti così importanti da fargli recapitare un decreto ingiuntivo. Sull’accaduto è intervenuta anche Maria Caniglia, presidente della commissione welfare del Consiglio comunale la quale ha commentato così: “Notizie simili fanno raggelare, sono sempre più convinta che è nostro dovere intervenire. Ho fissato una seduta di commissione per sottoporre ai miei colleghi la proposta della nascita di un consultorio anti-debiti con la funzione di affiancare il debitore nella predisposizione di un accordo con i creditori“. Un’altra tragedia che in questi ultimi anni compiscono famiglie di piccoli imprenditori perché loro decidono di “terminare” la propria vita con questi gesti estremi solo perché non riescono più a far bilanciare le spese. Ci si augura che dopo la decisione presa dalla presidente della commissione welfare in qualche modo si riesca ha restringere sempre di più fino a farla sparire del tutto questi “casi” di suicidio.