“ Anche quest’anno San Gennaro ha fatto il miracolo, evento sempre di buon auspicio per Napoli e per i napoletani – esordisce Gennaro Capodanno, presidente del Comitato Valori collinari – Ma, come confermano i dati sui nomi più diffusi a Napoli, coloro che si chiamano Gennaro rappresentano una sorta di specie in via d’estinzione. Finiti, secondo quanto rilevato nel 2014, appena al dodicesimo posto e mortificati, per numero, dagli Antonio, dai Giuseppe, dai Vincenzo, dai Luigi, dai Salvatore, dai Giovanni, dai Pasquale e anche dai Raffaele che precedono il Santo Patrono del capoluogo partenopeo di gran lunga. Quasi inesistente poi il nome al femminile, dal momento che nello stesso anno il numero di bambine alle quali è stato dato il nome Gennara si possono contare sulle punte delle dita di una mano “.
” Non va meglio in ambito nazionale – sottolinea Capodanno -. Leggendo infatti la serie storica dei bambini ai quali è stato dato il nome Gennaro dal 1999 al 2017, attraverso il “contatore dei nomi per anno di nascita” sull’apposita pagina del sito dell’ISTAT, si osserva un andamento per lo più decrescente con un minimo, nell’ultimo anno rilevato, il 2017, di appena 313 bambini registrati con il nome Gennaro, corrispondente allo 0,13% sul totale dei maschi nati in quell’anno in Italia, la maggior parte dei quali presenti naturalmente in Campania. Solo nel 2015 si è assistito a una leggera ripresa con 373 bambini ai quali era stato dato il nome del Santo Patrono di Napoli, pari allo 0,15% in ambito nazionale, dato confermato nel 2016 con appena 379 neonati con questo nome, pari ad appena lo 0,16 per cento. Dunque poco più di un bambino per ogni mille nati, in una classifica che, sempre a livello nazionale e per l’anno 2017, vede al primo posto i Francesco, con ben 7.209 neonati con questo nome, pari al 3,09% “.
“ Napoli rischia così di perdere una delle sue più antiche e belle tradizioni non scritte, che, in passato, voleva che in ogni famiglia vi fosse un figlio, per lo più il primogenito, che tramandasse il nome del Santo Patrono – sottolinea Capodanno -. Tradizione che ha certamente contribuito a far conoscere il capoluogo partenopeo nel mondo. Ancora oggi, in qualunque località della Terra dove vi è un Gennaro, esiste e vive un pezzo di Napoli. Un nome di antiche e nobili origini latine, derivante dal dio bifronte Giano, dal quale deriva anche il mese di Gennaio, il primo mese dell’anno “. “ Bisogna assolutamente risalire la china – continua Capodanno -. Per contribuire ad arginare questa decrescita rilancio, ancora una volta, la proposta, già avanzata anni addietro, senza però alcuna risposta operativa da parte della Regione Campania e del Comune di Napoli, di offrire un omaggio simbolico, che potrebbe essere rappresentato da un corredo per neonato o da un buono corrispondente all’equivalente in euro, da spendere in esercizi commerciali per neonati, a quelle coppie che scelgano di chiamare Gennaro o Gennara il nascituro o la nascitura “.
Capodanno, in occasione della festività di San Gennaro, rivolge un nuovo appello al governatore della Campania e al sindaco di Napoli, affinché si facciano promotori di tutte le iniziative atte ad attuare, in tempi brevi, la proposta in questione.