Migliaia in piazza, per dire no alla politica al risparmio sul Welfare messa in atto dal Governo e contro la politica del Comune che ha tagliato numerosi servizi di assistenza. La manifestazione, promossa dal gruppo di imprese sociali Gesco con l’associazione «Tutti a Scuola» e le rappresentanze regionali di Fish, Federconsumatori e Legacoopsociali, mira a contestare e bloccare la scure dei tagli che il governo nazionale ha riservato per il «Fondo Sociale Nazionale», ridotto da 313 a 99 milioni, e quello nazionale per la «Non Autosufficienza», che passa da 500 a 450. Un taglio di 264 milioni che pesa come un macigno sul sistema di welfare locale. In particolare si scenderà in piazza per difendere il fondo destinato alle Regioni per lo sviluppo della rete integrata di interventi e servizi sociali, come previsto dalla legge 328 del 2000, fondo che lo Stato utilizza sostenendo la rete ordinaria di interventi e servizi sociali. L’altro motivo della protesta è legato ai tagli per la «non autosufficienza», un fondo istituito nel 2006 con l’intento di fornire sostegno a persone con gravissima disabilità e ad anziani non autosufficienti e per garantire, su tutto il territorio nazionale, l’attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali.
Una delegazione dei disabili e delle loro famiglie ha consegnato al prefetto vicario Biagio Del Prete un documento con le richieste delle associazioni dopo aver sfilato da piazza del Municipio a piazza del Plebiscito contro i tagli al welfare. La richiesta principale è lo “stop al taglio della spesa sociale, con il ripristino della precedente dotazione per il Fondo sociale Nazionale ed il Fondo per la non autosufficienza, giudicata “già inadeguata”. Chiesto anche in incontro con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti. “Al prefetto – ha detto ai giornalisti Toni Nocchetti, presidente della Onlus “Tutti a scuola” – abbiamo chiesto anche di riunire intorno ad un tavolo il sindaco de Magistris ed il presidente della Regione De Luca, entrambi affetti da un narcisismo patologico che, non essendo curato, provoca gravi danni”.