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Nero come la notte, speciale come noi

“Il caffè è un’istituzione indefinibile”, scrisse una volta Honoré de Balzac. Aveva ragione: dentro una tazzina c’è un mondo intero. Pensate a questa semplice frase: “prendiamo un caffé insieme”. È un invito che ricorre più volte al giorno, per tutta la vita. Questo perché l’espresso è una bevanda capace di creare una comunità. In Italia il caffè è specchio del territorio, convivialità, profumo che sveglia le case al mattino, propulsore della giornata, essenza stessa del bar, piacere irrinunciabile dopo la cena. Ci si innamora davanti a una tazzina, si fa la pace, si concludono affari. Offrirlo è il gesto d’amicizia più comune, al punto che al sud sopravvive la bella tradizione di lasciarne uno pagato (“sospeso”) per il primo sconosciuto che entrerà nel locale.

Le varianti del caffè sono numerose perché numerosi sono i modi che scegliamo per identificarci in esso, come spiega la scienza: un recente studio della California State University ha rivelato che – solo per citarne alcuni – le persone che amano l’espresso classico sono anche amanti delle tradizioni, chi lo vuole doppio è alla ricerca di nuovi stimoli, quello macchiato è preferito dalle persone sensibili, lungo da quelle estroverse, corto da quelle precise, in tazza grande da quelle eccentriche. Il caffè è il balsamo del cuore e dello spirito, come diceva Giuseppe Verdi: e infatti ogni giorno ne vengono consumate nel mondo più di un miliardo di tazze. Segno inconfutabile della seduzione che è in grado di esercitare sulle corde della nostra passione.

“Eppure il caffè è un’abitudine della quale non sappiamo quasi nulla”, spiega la coffelier Giulia Sirio, il cui affascinante mestiere è quello di accompagnare gli appassionati alla scoperta dei caffè più pregiati al mondo, dalla selezione dei chicchi alla lavorazione, fino alla degustazione. Giulia è parte del team 1895 Coffee Designers, il nuovo brand Lavazza nato all’interno della Factory 1895, la fabbrica esperienziale di Settimo Torinese che sembra uscita da un sogno avanguardistico. Qui iniziativa, inventiva e passione danno vita ogni giorno agli Specialty Coffee 1895, selezioni speciali provenienti dalle parti del mondo più vocate alla produzione di qualità. Factory 1895 racconta il viaggio che chicchi speciali compiono da terre lontane grazie ai Coffee Designer, fino a diventare un’esperienza in tazzina. È un tragitto lungo e ricco di passaggi di frontiera, di armonie e di sensi che trovano compiutezza in questo nuovo universo del caffè.

Ed è un viaggio ancora in corso anche per la coffelier Giulia, il cui mestiere impone la conoscenza perfetta della materia prima, ma anche dei metodi, del linguaggio e dell’analisi sensoriale dell’espresso: “La prima degustazione di caffè, a 19 anni, mi ha stregato. Da allora”, spiega, “non ho mai smesso di approfondire e condividere la mia passione. Oggi, proprio come un sommelier, guido il cliente nella scelta dei differenti caffè e nella sua esperienza di degustazione, raccontando le caratteristiche aromatiche e le singolarità di ogni caffè ma anche la storia e le curiosità, le preparazioni e i metodi di coltivazione”. Quello degli Specialty Coffee, infatti, è un racconto che comincia in terre lontane e si compie oggi in sette diversi caffè: quattro singole origini – Cafuné dal BrasileEncantado dalla ColombiaKilele dal KenyaOpera Prima dallo Yemen; tre blend – Petal Storm, Hypnotic Fruit e Cocoa Rebel. Caffè preziosi, frutto di un intenso e prolungato lavoro di ricerca che ha condotto la squadra di 1895 in giro per il mondo alla ricerca delle origini più rare e pregiate.

Così, in viaggio con Giulia, scopriamo che la pianta del caffè cresce nelle zone equatoriali, e dopo la fioritura di un bellissimo fiore bianco dà vita alla drupa, rossa e carnosa, che racchiude due semi. Che la raccolta avviene rigorosamente a mano, per cogliere ogni bacca al suo punto di maturazione migliore. Ogni operatore raccoglie fino a 300 chilogrammi di drupe al giorno, e che il caffè migliore si coltiva in altura, sopra i 1.100 metri di altitudine. È un lavoro faticoso che richiede dedizione, preparazione e precisione. A tre mesi dalla raccolta il caffè arriva poi nei luoghi di produzione, dove viene lavorato per trasformarsi in materia prima: dopo la selezione dei chicchi si arriva al momento più delicato, la tostatura, la firma del torrefattore, l’intervento umano determinante per il sapore finale. Durante questo processo il caffè aumenta di volume fino al momento del “crack” del seme, a fine tostatura.

La tostatura esalta le qualità naturali del caffè crudo, e nella Factory 1895 qualsiasi altro compromesso è escluso in partenza. La tecnologia più moderna e oltre un secolo d’esperienza si armonizzano per dare corpo a una promessa di innovazione e creatività: l’esperienza di 1895, infatti, non si esaurisce nella Factory ma prosegue nella piattaforma digitale dedicata, www.1895bylavazza.com, attorno alla quale si crea una community attiva che desidera conoscere, scoprire e avere esperienze personalizzate, fino agli store selezionati. All’interno dell’anima digitale del progetto 1895, tutto è stato progettato per far vivere ai coffee lover un nuovo appassionante universo del caffè, compresa la possibilità di videochiamata con la coffelier Giulia per aiutarti a rivivere quell’esperienza del caffè speciale anche a casa.

Speciale, perché ogni origine degli Specialty Coffee Lavazza viene tostata singolarmente per esaltarne la nota aromatica principale che la caratterizza, utilizzando le migliori tostatrici che torrefanno dai 12 a 120 chilogrammi di caffè per ciclo. Un processo produttivo in grado di esaltare la qualità di ciascun caffè coniugando flessibilità con rigorosi controlli di qualità che partono dalla selezione di ogni chicco. Partendo da 250 caffè crudi i Coffee Designers 1895 compongono i blend della Collezione, dopo aver tostato separatamente ogni singola origine, creando il perfetto equilibrio tra gusto, aroma e corpo. Un amalgama compiuto che richiama quello stile italiano inimitabile, combinando il bello e il buono e regalando un piacere da rinnovare più volte al giorno.

La degustazione finale chiama a raccolta tutti i sensi grazie a un’ambientazione immersiva, che apre porte anche visive sui luoghi di origine dei caffè e sugli elementi che ne segnano il profilo: ecco quindi che degustandone uno in cui domina la nota floreale, ci si trova immersi grazie a un gioco di video e di luci, in un mondo che richiama quei riferimenti e mente e sensi vi si ritrovano completamente avvolti. Portando la tazzina alle labbra ripercorriamo quel viaggio e quei due decilitri di bevanda nera smettono di essere un semplice gesto, perché adesso siamo in grado di coglierne l’esperienza sinestetica perfetta, ascoltando il suo rumore, perdendoci nella sua profondità, gustandone il profumo, toccandone il calore. L’esercizio rende perfetti, dicono i filosofi. E qui te ne rendi conto: i piaceri più raffinati chiedono attenzione, conoscenze, tempo. Chiedono una guida che ci faccia capire, magari per la prima volta, che cosa ci piace davvero. Perché il viaggio negli Specialty Coffee Lavazza, alla fine, approda dentro di noi.

VanityFair for Lavazza

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