‘Nessuno può volare’ di Simonetta Agnello Hornby, accompagnata dal figlio maggiore George, che da quindici anni convive con la sclerosi multipla, vola nei limiti degli esseri umani, i più deoli.
Realizzato con Pesci Combattenti, il film documentario sulla disabilità intreccia, come il libro, la cultura, l’arte e la storia con la vicenda familiare dell’autrice, nel raccontare i tanti ostacoli di chi si muove in carrozzella.
“Come noi non possiamo volare, così George non avrebbe più potuto camminare: questo non gli avrebbe impedito di godersi la vita in altri modi. Nella vita c’è di più del volare, e forse anche del camminare. Lo avremmo trovato, quel di più” afferma l’autrice bestseller che con i suoi libri ha venduto in Italia oltre un milione di copie e alla quale, nel giugno 2016, il presidente della Repubblica ha conferito l’onorificenza dell’Ordine della Stella d’Italia nel grado di Grande Ufficiale. Il racconto parte dall’inconsueta famiglia siciliana della Agnello Hornby, dove si cresce con la consapevolezza che si è “tutti normali, ma diversi, ognuno con le sue caratteristiche, talvolta un po’ ‘strane'”.
In ‘Nessuno può volare’ l’autrice de La Mennulara ci fa conoscere, in una serie di ritratti, la cugina sordomuta Ninì, l’amata bambinaia ungherese Giuliana, un po’ zoppa, il padre con una gamba malata, e la “pizzuta” prozia Rosina, cleptomane e poi George, il figlio maggiore del quale non è facile accettare la malattia, ma è possibile e la chiave di volta è tutta in quel “nessuno può volare”. Il viaggio della Agnello Hornby, che ha sempre indagato il mondo dei più deboli, e volto lo sguardo alle enormi difficoltà della vita moderna che ci rende così tecnologici ma poco attenti al dolore, diventa così, soprattutto, un libro che è un volo al di sopra dei pregiudizi e dei soliti luoghi comuni, che increspano sempre le trame della vita, rendendola asfissiante.